Padre Brown eletto Papa

Paolo Gulisano scrive un romanzo sull’eroe di Chesterton

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di Antonio Gaspari

ROMA, giovedì, 23 giugno 2011 (ZENIT.org).- Poco meno di un secolo fa il genio letterario di G.K. Chesterton inventò il suo personaggio più fortunato, padre Brown, prete investigatore che, insieme alla sua spalla, il ladro convertito Flambeau, ha affascinato generazioni di lettori,

Chesterton abbandonò il suo personaggio intorno alla Prima Guerra Mondiale per dedicarsi ad altre opere.

Padre Brown è un personaggio di fantasia, ma se fosse realmente esistito cosa avrebbe fatto?

Paolo Gulisano, biografo di Chesterton, Vicepresidente della Società Chestertoniana Italiana, nonché tra i maggiori esperti della letteratura inglese moderna (ha scritto su Tolkien, Lewis, Wilde) ha provato a scrivere un romanzo di fantastoria immaginando che nel Conclave del 1939 non fosse stato eletto Papa Eugenio Pacelli, ma un certo Cardinale Brown, ovvero padre Brown assurto ai vertici della carriera ecclesiastica.

Il romanzo dal titolo “Il destino di Padre Brown”(Sugarco Edizioni) ripercorre questa carriera, a partire dal 1917 (quando Chesterton abbandona padre Brown) fino al decisivo Conclave.

Troviamo quindi padre Brown sul fronte italiano di guerra, a Caporetto tra Cadorna e l’agente segreto Kipling, lo troviamo nell’Irlanda rivoluzionaria di Michael Collins, nella Roma della Marcia di Mussolini, nella Torino di Frassati con don Sturzo.

Un padre Brown che diventa prima monsignore e poi Cardinale, amico e collega di Eugenio Pacelli, al servizio di Pio XI, nonché di un misterioso Cardinale anglo-spagnolo, Rafael Merry del Val, che lo usa in missioni segrete per il Vaticano.

Nel libro, oltre a personaggi storici, tra i quali Churchill e Tolkien, ritroviamo un Flambeau ritiratosi in Spagna, con un figlio che – nell’immaginario di Gulisano- diventa prete e quindi segretario del Cardinale Brown.

Troviamo gli amici di Chesterton, come Belloc o padre McNabb, e personaggi letterari come Basil Grant e Patrick Dalroy.

Un romanzo insomma dove storia vera del ‘900 e fantasia si intrecciano e portano il lettore in una trama avvincente e divertente, emozionante e commovente.

Per saperne di più ZENIT ha intervistato Paolo Gulisano.

Dopo anni di attività da saggista, un romanzo d’esordio piuttosto particolare…

Gulisano: Ho scelto la forma del romanzo fantastorico, un genere letterario poco praticato in Italia, ma diffuso nel mondo anglosassone, basti pensare al celebre Il padrone del mondo di Robert Hugh Benson. Ho voluto ripensare la storia della prima metà del ‘900, tra le due guerre mondiali, attraverso gli occhi di un personaggio d’eccezione, il padre Brown di Chesterton che conduco in nuove avventure non più nel ruolo di “prete-detective” creatogli da Chesterton ma in quello di monsignore al servizio, più o meno segreto, di Sua Santità.

Un padre Brown che quest’anno compie cento anni…

Gulisano: Esattamente: cento anni fa il genio di Gilbert Keith Chesterton creava il personaggio di padre Brown. Uno tra i più significativi autori della cultura inglese ed europea del Novecento, il brillante saggista e giornalista che da una decina d’anni incantava i lettori inglesi con le sue pagine brillanti, diede vita al suo personaggio più fortunato e famoso.

Quale fu il segreto del successo delle storie di padre Brown?

Gulisano: Si potrebbe dire che il prete cattolico (creato quando Chesterton non aveva ancora portato a termine il suo percorso di conversione, che si concluse nel 1922) operava un’efficacissima difesa della Verità nella Carità. Chesterton mostrò come si testimonia la fede in una società a essa largamente indifferente, non solo non più cattolica, ma nemmeno più cristiana. Le decine di racconti di padre Brown sono tutti uno straordinario omaggio alla verità. A mia volta, riprendendo questo personaggio, e mettendolo accanto a figure storiche come il Cardinale Merry del Val, che nel mio romanzo diventa il grande mentore del prete inglese, o Eugenio Pacelli o Pio XI, ho fatto di Padre Brown un cercatore, un investigatore della Verità.

Il padre Brown del suo romanzo, monsignore e poi Cardinale, va incontro al proprio destino nel corso degli anni fino al Conclave del 1939 dove diventa Pontefice. Si presenta come una figura coraggiosa, che affronta i drammi della Prima Guerra Mondiale, che vede nascere – contrastandole – le dittature, che vive diverse appassionanti avventure, ma come sacerdote, come pastore d’anime, cosa vuole dire ai lettori?

Gulisano: Che il Cristianesimo nel corso della storia è sempre risorto, perché è fondato su un Dio che conosce la strada per uscire dal sepolcro. Le civiltà del mondo possono passare, tra drammi e tragedie, eccitazioni e delusioni, ma le parole di Cristo non sono passate. Il compito di padre Brown, dalle strade di Roma fino al Soglio Pontificio è quello di farle risuonare, di farle ascoltare a questo mondo che le vuole rifiutare. Dobbiamo avere speranza: il pessimismo non è proprio degli esseri stanchi del male, ma di quelli stanchi del bene.

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ZENIT Staff

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