Profondo dolore dell'Arcivescovo di Rio per la strage nella scuola

L’assassino provoca 11 morti e 13 feriti e poi si suicida

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RIO DE JANEIRO, giovedì, 7 aprile 2011 (ZENIT.org).- L’Arcivescovo di Rio de Janeiro, monsignor Orani Tempesta, ha espresso profondo dolore per la strage in una scuola della città avvenuta questo giovedì mattina. Un ragazzo è entrato nell’edificio e ha aperto il fuoco, uccidendo 11 alunni e ferendone altri 13.

L’attentato è avvenuto nella Scuola Municipale Tasso da Silveira – che ha circa 1.000 alunni, tra i 9 e i 14 anni –, a Realengo, nella zona occidentale di Rio de Janeiro.

In una nota ufficiale, monsignor Tempesta ha affermato che l’attacco “ha ferito non solo coloro che sono stati colpiti, ma tutti gli abitanti di Rio”.

“Come pastore di questa Arcidiocesi, lamento profondamente l’accaduto, prego e mi unisco al dolore di tutte le persone che sono state coinvolte in questa tragedia, genitori, familiari e amici”.

“Chiedo al Signore Gesù, in questo tempo di Quaresima, di confortare tutti e invio una benedizione speciale, chiedendo a Dio che fatti come questo non accadano più nella nostra città”, scrive monsignor Tempesta.

Il Governatore di Rio, Sérgio Cabral, nel corso di una conferenza stampa nel cortile della scuola Tasso da Silveira ha detto che l’assassino è stato identificato come Wellington Menezes de Oliveira, di 23 anni.

Era un ex alunno dell’istituto, ed è riuscito a entrare nell’edificio dicendo che andava a cercare il suo registro scolastico. Appena entrato, ha iniziato a sparare contro i bambini.

Un poliziotto impegnato in un controllo vicino alla scuola ha visto due alunni feriti, si è recato nell’istituto e ha avvistato l’assassino. Il poliziotto ha colpito il ragazzo, che, ferito, si sarebbe sparato alla testa.

In base a informazioni diffuse dal Governo di Rio de Janeiro, i feriti sono stati ricoverati all’ospedale Albert Schweitzer e in altre strutture specializzate della città.

La polizia sta indagando sulle cause della tragedia. L’assassino ha usato due revolver, e aveva una grande quantità di munizioni.

Ha lasciato una lettera, che è già stata consegnata alla Polizia per le dovute analisi.

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ZENIT Staff

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