Entra in vigore la legge contro il riciclaggio in Vaticano

Regola entrata e uscita dei contanti

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CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 1° aprile 2011 (ZENIT.org).- E’ entrata in vigore questo venerdì la Legge n. CXXVII, sulla prevenzione e il contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo.

Lo riferisce una nota informativa diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede, ricordando che la Legge è stata pubblicata il 30 dicembre scorso assieme alla Lettera Apostolica “Motu Proprio” di Papa Benedetto XVI sullo stesso argomento.

L’entrata in vigore del provvedimento, osserva la nota, si inscrive “a pieno titolo in quell’impegno della Sede Apostolica su tanti altri temi, forse meno altisonanti ma non per questo meno rilevanti, di carità nella verità, intesi cioè all’edificazione di una convivenza civile giusta ed onesta”.

Sempre questo venerdì è entrato in vigore anche il Regolamento sul trasporto al seguito di denaro contante che l’Autorità di Informazione Finanziaria (A.I.F.) ha redatto in attuazione dell’articolo 39 della Legge n. CXXVII.

Le nuove regole sul trasporto di denaro, chiarisce la nota vaticana, “non vietano di portare somme al seguito superiori a 10.000,00 euro, sia in entrata che in uscita dallo Stato della Città del Vaticano, ma prevedono soltanto una dichiarazione da rendere presso gli Uffici ed Enti tenuti agli obblighi antiriciclaggio, dove debba compiersi una qualsiasi operazione, ovvero, in luogo di questi, al Corpo della Gendarmeria presso gli ingressi dello Stato”.

Il controllo sulle movimentazioni di denaro contante è infatti ritenuto a livello internazionale “un importante strumento di trasparenza perché la presenza di un impianto normativo antiriciclaggio, che prevede attenti controlli sulle movimentazioni finanziarie, può produrre, suo malgrado, a fini elusivi, un incremento dell’uso di denaro contante ed anche dei trasferimenti di esso al seguito che tendono a sfuggire ad una tracciabilità altrimenti più riscontrabile”.

Da ciò deriva l’impegno da parte di tutte le autorità antiriciclaggio nel richiedere “una maggiore trasparenza su tali fenomeni”.

La dichiarazione del portatore “avviene in modo tale che sia tutelata la riservatezza e la sicurezza del soggetto che trasporti al seguito denaro contante ai fini del compimento di operazioni”.

Se il trasporto al seguito non è preordinato al compimento di operazioni presso soggetti tenuti agli obblighi antiriciclaggio, la dichiarazione dovrà essere resa presso gli ingressi dello Stato al Corpo della Gendarmeria.

Quest’ultima si pone quindi come “organismo con funzione di raccolta delle dichiarazioni rese presso di esso, ai fini della loro successiva trasmissione all’A.I.F.”, e, laddove sussistano “fondati motivi di sospetto”, “procede alla visita dei mezzi di trasporto, dei bagagli e degli altri oggetti di coloro che entrano o escono dal territorio dello Stato”, invitandoli anche “ad esibire il denaro contante portato sulla persona”.

L’A.I.F., “che conserva sull’argomento un generale potere di controllo”, “emanerà in futuro altri Regolamenti, facilitando la vita degli operatori, dei cittadini e dei dipendenti e garantendo a tutti chiare disposizioni per l’esatto adempimento degli obblighi previsti nella Legge”.

Come autorità pubblica, infatti, “ha il compito di servire la Stato della Città del Vaticano e la Santa Sede e, attraverso di loro, favorire tutti coloro che vi operano”, provvedendo “a dare la dovuta pubblicità legale alle prescrizioni che abbiano vigore nello Stato e nella Santa Sede con l’inserimento dei vari provvedimenti normativi negli Acta Apostolicae Sedis”.

L’Autorità ha anche provveduto ad elaborare “indici di anomalia per la segnalazione delle operazioni sospette”, per far individuare in modo più agevole ai soggetti interessati le “situazioni di rischio operativo”.

La nota vaticana riferisce inoltre che il professor Marcello Condemi e l’avvocato Francesco De Pasquale, rispettivamente Sostituto del Presidente e Direttore dell’A.I.F., hanno partecipato il mese scorso, in rappresentanza della Santa Sede e dell’Autorità stessa, alla terza riunione sull’applicazione della Convenzione del Consiglio d’Europa sul riciclaggio, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del terrorismo, Convenzione firmata a Varsavia nel 2005.

Condemi e De Pasquale, a margine dei lavori, si sono anche intrattenuti con esponenti di MONEYVAL, organismo del Consiglio d’Europa deputato alla valutazione dell’ordinamento antiriciclaggio ed antiterrorismo anche della Santa Sede.

Nei prossimi giorni, conclude la nota, “saranno presenti a Strasburgo alla 35° riunione Plenaria di MONEYVAL, nell’ambito della quale si discuterà anche della candidatura della Santa Sede a sottoporre alla valutazione di tale organismo il proprio assetto antiriciclaggio ed antiterrorismo”.

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ZENIT Staff

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