di Antonio Gaspari
ROMA, martedì, 25 gennaio 2011 (ZENIT.org).- Spesso la Chiesa cattolica ed in particolare i suoi insegnamenti circa la dottrina sociale vengono etichettati come moralisti o buonisti. In realtà il cristianesimo cerca di testimoniare l’amore e l’insegnamento evangelico di donazione fraterna insegnato da Gesù Cristo.
Per cercare di superare i pregiudizi e le cattive e parziali interpretazioni degli insegnamenti che la Chiesa cattolica propone monsignor Luigi Negri, Vescovo di San Marino-Montefeltro e Riccardo Cascioli, giornalista, scrittore, caporedattore de “La Bussola quotidiana” (http://www.labussolaquotidiana.it/ita/home.htm) hanno appena pubblicato il libro “Perchè la Chiesa ha ragione. Su vita, famiglia, educazione, AIDS, demografia, Sviluppo” (Lindau).
Nell’ultima di copertina del volume è scritto che “spesso la Dottrina sociale della Chiesa viene interpretata come un'aggiunta morale a questioni politiche ed economiche che obbedirebbero a logiche proprie. (…) la Dottrina sociale della Chiesa è invece un punto di vista assolutamente nuovo e originale che ci permette di giudicare l'intera realtà che circonda l'uomo e di affrontare i problemi mediante criteri di giudizio che si sono via via precisati e affinati nel corso dei secoli”.
Risulta così che lo scopo del libro in questione è quello di documentare come la dottrina sociale proposta dalla Chiesa sia “ragionevole perché si fonda sulla natura dell’uomo, cioè sulla persona umana così come è nella realtà”.
Con argomentazioni fattuali, concrete e chiare gli autori cercano di mostrare quanto la proposta della Chiesa sia non solo ‘ragionevole’, ma anche ‘conveniente’ per l’umanità.
“La Chiesa ha ragione – hanno scritto gli autori – perché i suoi criteri sono più umani, prendono in considerazione tutte le dimensioni della persona e quando sono adottati creano realtà sociali maggiormente tolleranti e libere”.
“Al contrario – hanno constatato monsignor Negri e Cascioli – dove questi criteri sono negati o ignorati, inevitabilmente l'uomo perde la propria dignità e la propria libertà”.
Per questo Benedetto XVI, nel suo ultimo discorso prima dell'elezione a Papa (1° aprile 2005) ha rilanciato la proposta che già Pascal faceva ai non credenti: “Vivere come se Dio ci fosse (...) Così nessuno viene limitato nella sua libertà, ma tutte le nostre cose trovano un sostegno e un criterio di cui hanno urgentemente bisogno”.
Il libro affronta temi scottanti come il diritto alla vita, la difesa della famiglia naturale, l’insegnamento scolastico, la illiceità dell’uso dei profilattici per contrastare l’Aids, la crescita demografica, lo sviluppo, l’ecologismo. Argomenti su cui il pensiero cattolico è stato contrastato polemicamente da mass media e dalla cultura dominante.
Ma in tutti i capitoli si spiega come e perchè la Chiesa cattolica persegue il fine e la promozione della dignità della persona umana. Sostiene e difende la famiglia composta da uomo e donna, promuove lo sviluppo integrale e la libertà di educazione.
Il tutto è parte fondante del Cristianesimo e trae origine dall’insegnamento e dalla testimonianza del Cristo come espressione dell’amore del Dio buono.
E’ questa visione umanistica dell’uomo come fatto ad immagine e somiglianza di Dio, creato per amore e per vivere in libertà e responsabilità che permea la dottrina sociale ed il libro dei due autori.
Particolarmente documentati sono i capitoli dedicati alla famiglia e all’educazione.
In quello dedicato alla famiglia si spiega l’importanza di questa cellula fondamentale quale “fondamento della vita sociale e civile che precede lo Stato”.
Si spiegano le virtù della famiglia e le ovvie implicazioni sociali. Per chi avesse qualche dubbio sulla bontà della famiglia, monsignor Negri e Cascioli riportano l’enormità dei costi sociali ed umani che le comunità pagano quando la famiglia viene divisa.
Dai diversi studi fatti in materia, risulta che “il matrimonio è molto di più che un legame emotivo privato. Esso è anche un bene sociale. Non tutte le persone possono e devono sposarsi. Né ogni bambino cresciuto fuori dal matrimonio ha conseguenze negative. Ma le comunità dove matrimoni stabili sono comuni hanno conseguenze maggiormente positive per i figli, per le donne e per gli uomini rispetto alle comunità dove ci sono alti tassi di divorzi, figli nati fuori dal matrimonio e matrimoni violenti o con elevati livelli di conflittualità”.
Impressionante anche il ruolo svolto dai cristiani nella costituzione delle scuole e dei sistemi di insegnamento. E non si tratta di un contributo che si è avuto solo nel passato.
Attualmente sono circa 250.000 gli istituti scolastici cattolici nel mondo. In molti paesi poveri le scuole fondate dai missionari sono le uniche presenti e l’unica speranza di sviluppo.
Le scuole cattoliche operano in ogni ambito, anche nei paesi dove non c’è libertà religiosa.
In Nepal, paese a maggioranza induista, i cattolici sono appena 600.000 su 23 milioni. Ebbene nel 2004 il re ha assegnato un premio di benemerenza a due missionari per il loro impegno nel campo dell’istruzione: la preside della scuola Sr. Mary e il fondatore del St. Xavier College, l’unico college cattolico del Nepal.
A Dakar, in Senegal, i padri Maristi hanno fondato nel 1949 la scuola Sainte Marie de Hann che nel 1977 è stata assimilata ai licei francesi ed è aperta a ragazzi e ragazze provenienti da tutta l’Africa francofona, di tutte le confessioni religiose e di tutte le categorie socio-economiche. Per la sua qualità e grandissima opera la scuola ha ricevuto il Premio UNESCO.
In India sono 7 milioni gli studenti che frequentano le scuole cattoliche, ma solo il 22,7 per cento degli studenti è cattolico, il 5,6% sono di altre confessioni cristiane, mentre il 53% sono induisti, l’8,6% musulmani ed i restanti 10,1% di altre religioni.
Conclude il libro di monsignor Negri e Cascioli: “Don Luigi Giussani, il fondatore di Comunione e Liberazione, sosteneva che cultura, carità e missione sono le dimensioni fondamentali della persona umana”, ed è su questi sentieri che bisogna lavorare per testimoniare il Vangelo di Cristo.