CITTA' DEL VATICANO, domenica, 30 gennaio 2011 (ZENIT.org).- “Dio ha bisogno anche di ciascuno di noi per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù”.

Papa Benedetto XVI lo ha ricordato questo sabato mattina, ricevendo in udienza nella Sala dei Papi del Palazzo Apostolico la comunità del Pontificio Collegio Etiopico in Vaticano.

Nel suo discorso, il Pontefice ha ricordato ai sacerdoti e ai seminaristi che Cristo “non sopprime le qualità caratteristiche della persona; al contrario, le eleva, le nobilita e, facendole sue, le chiama a servire il suo mistero e la sua opera”.

“Nonostante il carattere proprio della vocazione di ciascuno, non siamo separati tra di noi; siamo invece solidali, in comunione all’interno di un unico organismo spirituale”, ha aggiunto.

“Siamo chiamati a formare il Cristo totale, un’unità ricapitolata nel Signore, vivificata dal suo Spirito”.

Allo stesso modo, ha proseguito, “Cristo è inseparabile dalla Chiesa che è il suo Corpo”.

“E’ nella Chiesa che Cristo congiunge più strettamente a sé i battezzati e, nutrendoli alla Mensa eucaristica, li rende partecipi della sua vita gloriosa”.

Esempio

Il Pontefice ha voluto poi soffermarsi sulla “luminosa figura di San Giustino De Jacobis” (1800-1860), del quale il 31 luglio è stato commemorato il 150° anniversario della morte. De Jacobis, beatificato da Papa Pio XII il 25 giugno 1939, è stato canonizzato da Papa Paolo VI il 26 ottobre 1975.

“Inviato a trentotto anni dall’allora Prefetto di Propaganda Fide, il Cardinale Franzoni, come missionario in Etiopia, nel Tigrai, lavorò prima ad Adua e poi a Guala, dove pensò subito a formare preti etiopi”, ha osservato.

“Con il suo zelante ministero operò instancabilmente perché quella porzione di popolo di Dio ritrovasse il fervore originario della fede, seminata dal primo evangelizzatore San Frumenzio”.

In particolare, “intuì con lungimiranza che l’attenzione al contesto culturale doveva essere una via privilegiata sulla quale la grazia del Signore avrebbe formato nuove generazioni di cristiani”.

“Sappiate suscitare in ciascuno l’amore a Dio e alla Chiesa, sull’esempio di san Giustino De Jacobis”, ha detto il Papa ai sacerdoti e seminaristi del Collegio Etiopico.

“Vivete con gioia e dedizione questo periodo importante della vostra formazione”, “camminate con decisione sulla strada della santità”, ha aggiunto.

“Voi siete un segno di speranza, specialmente per la Chiesa nei vostri Paesi di origine”.