La pace in Sudan richiede continue preghiere

Le informazioni iniziali mostrano il sostegno alla secessione del Sud

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YAMBIO, martedì, 25 gennaio 2011 (ZENIT.org).- Il Vescovo Eduardo Hiiboro Kussala di Tombura-Yambio, Diocesi del Sud Sudan, ha chiesto alla comunità internazionale di continuare a pregare per una “pace permanente in Sudan”.

I primi risultati del referendum sull’indipendenza del Sud Sudan indicano che la regione potrebbe diventare quest’anno il 54° Stato indipendente dell’Africa.

Il risultato ufficiale delle votazioni, che si sono chiuse il 15 gennaio, non verrà reso pubblico fino al 6 febbraio, o al 14 febbraio se ci saranno ricorsi.

Ad ogni modo, i primi dati mostrano una maggioranza a favore della secessione del Sud Sudan dal resto del Paese.

Se questi risultati verranno confermati, il Sud Sudan diventerà Repubblica del Sud Sudan il 9 luglio, sei anni dopo la firma dell’Accordo Generale di Pace che ha posto fine alla guerra civile sudanese.

Monsignor Kussala ha spiegato all’associazione caritativa cattolica Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) che la gente ha grandi “aspettative per un cambiamento positivo”.

Ha anche sottolineato la necessità di preghiere e sostegno, affermando che “questo è un momento storico per noi, con decisioni nobili e delicate che ci si pongono davanti”.

Omar al Bashir, Presidente del Sudan, con base a Khartoum, si è impegnato ad accettare il risultato del referendum, ma molti prevedono difficoltà nei prossimi mesi.

Il Vescovo Kussala ha espresso la propria gratitudine a organizzazioni di aiuto come ACS, “perché la pressione esterna – le preghiere della comunità internazionale della carità – hanno avuto un impatto reale sul Governo e hanno indicato chiaramente alle autorità che la guerra non è un’alternativa”.

Appello internazionale

L’organizzazione caritativa ha presentato il Vescovo Kussala nel Regno Unito nell’autunno scorso perché incontrasse organizzazioni come la Catholic Agency for Overseas Development, la Scottish Catholic International Aid Fund e lo U.K. Foreign and Commonwealth Office.

L’Arcivescovo di St. Andrews ed Edimburgo, il Cardinale Keith O’Brien, ha espresso il suo sostegno scrivendo al Segretario britannico per gli Affari Esteri William Hague e chiedendo pressioni internazionali per aiutare lo sviluppo pacifico del referendum del Sudan.

Varie organizzazioni internazionali, incluse le Nazioni Unite e un’équipe ecumenica, hanno inviato rappresentanti in Sudan per monitorare il referendum e garantirne l’integrità.

“Tutti nutrono grandi aspettative per ciò che avverrà in seguito”, ha detto il Vescovo Kussala, “ma la gente deve mantenere la calma e il Governo deve essere disciplinato”.

“Voglio chiedervi preghiere per una pace permanente in Sudan” ha aggiunto.

Nel frattempo, ACS ha reso noto che molti cristiani stanno lasciando la capitale, Khartoum, per recarsi al sud, temendo che “il regime del Presidente Bashir operi un cambiamento radicale verso l’islamizzazione”.

Il Vescovo ha detto che nella sua Diocesi e in altri luoghi della regione ci si sta preparando a ricevere i nuovi arrivati e che la sua gente è “disposta a fare sacrifici” per aiutarli.

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ZENIT Staff

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