MADRID, martedì, 18 gennaio 2011 (ZENIT.org).- Nel suo messaggio alla famiglia spirituale Istituzione Teresiana, che celebra il suo centenario, Benedetto XVI esprime parole piene di affetto.
Ricordando i suoi inizi, il Papa afferma: “Davanti allo sguardo amorevole di Nostra Signora di Covadonga è nata un’idea, una buona idea per un rinnovato incoraggiamento a una vita cristiana esigente e a una generosa missione di evangelizzare e umanizzare i vari settori sociali”.
L’atto ufficiale di inaugurazione del centenario ha avuto luogo sabato 15 gennaio nella Collegiata di San Isidro di Madrid (Spagna).
Il Papa si riferisce anche a San Pietro Poveda, il fondatore, che “ha messo in pratica [l’Istituzione Teresiana] con determinazione, dolcezza e competenza, fino a giungere oggi in numerosi Paesi in quattro continenti”.
Il Santo Padre si unisce all’azione di grazie a Dio “per tanti doni ricevuti dalla sua bontà durante questi anni, per i frutti di santità raggiunti”, e invita “le teresiane e gli associati a rinnovare con gioia il loro impegno a coltivare con attenzione nel proprio cuore la presenza di Cristo, secondo la grande maestra nelle cose dello spirito, Santa Teresa, di modo che la sua vita sia esempio nel mondo e le sue attività proiettino in ogni essere umano la luce di Dio”.
Il Pontefice affida poi a Maria le iniziative e le celebrazioni della commemorazione “perché raggiungano molti frutti in questo appassionante compito di risvegliare l’anima cristiana e umana nel mondo dell’istruzione, della cultura e della promozione integrale della persona”, e imparte a tutti i membri dell’Associazione la sua benedizione apostolica.
Un pomeriggio luminoso è stato il teatro, a Madrid, dell’apertura solenne del centenario. L’accesso alla Collegiata di San Isidro era pieno di amici, familiari e membri dell’Istituzione Teresiana.
Un grande quadro di San Pietro Poveda spiccava a lato dell’altare, accanto a un’immagine della Madonna dell’Almudena. Fiori bianchi oranavano l’altare, e rose rosse, colore liturgico del martirio, erano state collocate sotto il ritratto del fondatore.
Nella sua omelia, il Cardinale Antonio María Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid, ha espresso la propria gioia per il fatto di presiedere la celebrazione e ha ringraziato per il centenario dell’Istituzione Teresiana, per la varietà dei suoi frutti e “la molteplice e complessa realtà che è, una grande rappresentazione della Chiesa nella società”.
Il porporato ha poi segnalato la forza delle “radici dell’Istituzione Teresiana, fondata in Cristo attraverso espressioni e persone sante, tra cui spicca il fondatore San Pietro Poveda”. Ha menzionato anche la beata Victoria Díez, maestra, membro dell’Istituzione e martire come Poveda, e Josefa Segovia, che ha auspicato di vedere presto beata.
Il Cardinale ha quindi sottolineato come “coincidenza provvidenziale” l’annuncio della beatificazione di Papa Giovanni Paolo II per il 1° maggio prossimo, nel contesto di questo centenario.
“E’ una bella coincidenza visto che si tratta del Papa che ha beatificato [a Roma] e canonizzato San Pietro Poveda a Madrid”, ha commentato, annunciando che il 16 marzo verrà posta la prima pietra della parrocchia di San Pietro Poveda a Madrid.
Riferendosi al 1911, anno della fondazione dell’Istituzione, l’Arcivescovo di Madrid ha sottolineato che era l’inizio del tempo moderno e nella società c’era un ambiente poco consapevole di ciò che sarebbe accaduto. L’idea di Poveda spicca in quel momento come una risposta di cui la società e la Chiesa avevano bisogno. “Aiutò l’infanzia e la gioventù con l’istruzione, e a comprendere la verità dell’uomo attraverso il mistero di Cristo”, ha spiegato.
Il Cardinale ha infine apprezzato l’audacia implicita nel carisma dell’Istituzione Teresiana, visto che questa si è ispirata a Santa Teresa di Gesù, che ha saputo come pochi ciò che significa una vita interiore che porta al radicamento in Cristo.
Per ulteriori informazioni sugli atti di questo Centenario, www.institucionteresiana.org.