04 gennaio 2011
Carissimi, siamo quasi alla fine del tempo di Natale, ma voglio comunicarvi, come storia natalizia, un fatto realmente accaduto anche se può sembrare una fiaba. Si potrebbe intitolare “La forza dell’amore”. Prima di Natale si presenta un cattolico trentenne che abita a Mirpur da più di dieci anni, ma che fino ad allora non si era mai fatto vedere, per questo motivo. Il ragazzo era stato nel seminario minore fino all’età di diciotto anni. Poi era uscito perché innamoratosi di una giovane musulmana. L’amore per lei non solo lo aveva fatto uscire dal seminario, ma per poterla sposare aveva rotto i rapporti con la sua famiglia e, acconsentendo al ricco suocero, si era fatto musulmano abiurando la fede cristiano-cattolica.
Passano gli anni, nascono alla coppia due figli, ma nel cuore del giovane la fede musulmana non è mai attecchita, nel suo cuore l’amore per Gesù non è mai venuto meno, anche se per amore della sposa e per timore del suocero, il tutto è rimasto dentro, nel suo intimo. Il tempo passa fino a quando non trova il coraggio di confidare alla moglie il desiderio di riabbracciare anche formalmente la fede cristiana e celebrare le nozze secondo il rito cristiano. La moglie, ormai certa dell’amore del marito e per amore di lui, si rende disponibile ad esaudire questo desiderio. L’ostacolo resta il suocero, il quale mai accetterebbe che la figlia sia sposa di un cristiano.
La coppia si rivolge ad un prete amico del ragazzo, il quale gli consiglia di andare in Corte a fare la dichiarazione di cambio di religione, da musulmana a cristiana, e poi di rivolgersi al parroco di Mirpur per chiedere se può celebrare il matrimonio in modo riservato. Così la coppia si presenta da me, preceduti da una telefonata del loro prete amico e accompagnati da una sua lettera che spiega la loro storia, con la preghiera di aiutarli a sposarsi in modo cristiano.
Dopo aver ascoltato direttamente dalla loro voce la loro vicenda, si decide di celebrare in modo riservato un matrimonio con disparità di culto chiedendo il permesso (dispensa) al Vescovo. Così dopo Natale, la coppia si presenta in chiesa a celebrare il loro amore davanti al Signore e ottenere la Benedizione del Dio Padre di tutti e di Gesù. Il quale pur chiamato con nomi diversi e spesso amato con culti e comprensioni diverse, ora ha potuto benedire in pienezza le loro nozze, già celebrate nel nome di Allah, ed ora celebrate anche nel nome del Signore Gesù.
L’Amore che ha unito quella coppia, l’Amore per Dio che ha rischiato di separare quella coppia e che ora nel reciproco rispetto ha rinforzato la loro unione, è stato capace di vincere le incomprensioni umane e le divisione religiose. Sia questo Amore, nato a Natale in mezzo a noi ad abitare nei nostri cuori e nelle nostre case. Buon Natale e Buon anno da Mirpur.
Padre Paolo Ballan,
missionario del Pime