di Nieves San Martín
MADRID, venerdì, 24 dicembre 2010 (ZENIT.org).- Il Vescovo Vicente Jiménez di Santander (Spagna) ha presieduto questo martedì nella chiesa di Santa Lucia un’Eucaristia dopo la chiusura della fase diocesana di canonizzazione del Cardinale Ángel Herrera Oria (1886-1968), originario di questa terra del nord della Penisola iberica.
L’atto pubblico di chiusura della causa diocesana si è celebrato nell’Aula Magna dell’Università CEU-San Pablo di Madrid, presieduto dal Cardinale Arcivescovo di Madrid Antonio María Rouco Varela, presidente della Conferenza Episcopale. L’Associazione Cattolica di Propagandisti (ACdP) ha organizzato sia questo atto che l’Eucaristia di Santander.
Nel 1996 è stato avviato il processo diocesano di canonizzazione di colui che è stato un intellettuale di spicco e un giornalista prima di abbracciare il sacerdozio, che lo ha portato ad essere Vescovo di Málaga e poi alla creazione a Cardinale da parte di Papa Paolo VI.
Nella Diocesi di Santander – il postulatore della causa è stato il sacerdote domenicano Crescencio Palomo – sono state raccolte le testimonianze di chi l’ha conosciuto relative alla fede, alle virtù e alla fama di santità del Servo di Dio Ángel Herrera Oria.
La documentazione è stata poi inviata alla Congregazione per le Cause dei Santi della Santa Sede, dove seguirà l’iter abituale previsto dal Diritto Canonico.
Ángel Herrera Oria nacque a Santander il 19 dicembre 1886 e venne ordinato sacerdote a 53 anni, dopo una fruttuosa vita professionale caratterizzata dall’avvocatura, dal giornalismo e dall’azione sociale.
Dopo la Guerra Civile, la società spagnola, privata dell’azione pastorale di più di 6.000 sacerdoti e religiosi assassinati, molti dei quali già dichiarati martiri dalla Chiesa, vide fiorire vocazioni al sacerdozio tardive e preziose come quella di Herrera.
Nel 1947 venne nominato Vescovo di Málaga, e Paolo VI lo creò Cardinale nel 1965. Morì il 28 luglio 1968.
Nel febbraio 2004 è stato dichiarato figlio prediletto della Cantabria (la regione in cui è nato) per la sua preoccupazione per il mondo operaio e sociale e la modernizzazione del cattolicesimo spagnolo attraverso la sua attività giornalistica e il suo lavoro sociale. E’ stata sottolineata anche la sua attività pastorale nel dopoguerra, soprattutto nel terribile incendio che devastò la città di Santander nel 1941, quando Herrera era cappellano di carcere.
Nella sua attività culturale ed educativa, Herrera Oria organizzò corsi estivi in cui i relatori erano molti intellettuali di riferimento per i seminaristi dell’epoca. La questione educativa e quella operaia preoccupavano profondamente la Chiesa.
Ángel Herrera è stato direttore del quotidiano El Debate, giornale del mattino che per un certo periodo ha convissuto con il quotidiano pomeridiano YA, fondato per arrivare soprattutto alla classe operaia della periferia di Madrid. Ha anche fondato la Scuola di Giornalismo di El Debate e il gruppo giornalistico dell’Editorial Católica (EDICA), con una rete di quotidiani situati strategicamente alla periferia della Penisola.
Nel 1935 si dimise dalla presidenza dell’Associazione Cattolica di Propagandisti (AcdP) e dalla direzione della Scuola di Giornalismo, e nel 1936 si recò nella città svizzera di Friburgo, dove iniziò la sua preparazione al sacerdozio, nel Seminario di San Carlo, venendo ordinato il 28 luglio 1940.
E’ curioso che questa data sia attualmente la festa di San Pedro Poveda, sacerdote martire con cui il Servo di Dio e un suo fratello, Enrique Herrera Oria SJ, condivisero inquietudini educative nella Madrid del dopoguerra.
Il giornalista Herrera promosse la creazione del partito Acción Nacional, presiedette la Giunta Centrale dell’Azione Cattolica, fondò il Centro di Studi Universitari e i corsi del Colegio Cántabro di Santander.
Creò l’Istituto Sociale Operaio e la Biblioteca degli Autori Cristiani (BAC), e per molti anni presiedette l’Associazione Cattolica di Propagandisti, che creò insieme al sacerdote Ángel Ayala SJ, pedagogo, fondatore della “pedagogia attiva”.
A Santander fondò la Scuola Sacerdotale per complementare la formazione dei sacerdoti. Creò anche la Grande Scuola di Apprendisti, nella quale tra il 1943 e il 1957 hanno imparato un mestiere migliaia di giovani. La Scuola è stata poi trasformata in istituto di insegnamento secondario.
Il 3 maggio 1947 venne nominato Vescovo di Málaga, dove promosse la creazione di più di 200 scuole-cappella in ambiti rurali, per abbassare l’alto indice di analfabetismo della provincia. A Nerja nacque una Scuola di Magistero Rurale per dare maestre a queste scuole.
Nel 1951 inaugurò il il Collegio Maggiore Universitario San Paolo e fondò l’Istituto Sociale Leone XIII, entrambi nella città universitaria di Madrid. Nel 1968 intraprese le sue ultime iniziative nella Fondazione Paolo VI, alla quale incorporò l’Istituto Sociale Leone XIII, la Scuola di Cittadinanza Cristiana, il Collegio Maggiore Pio XII, la Residenza Pio XI, la residenza sacerdotale, l’istituto di Cultura Popolare e la Scuola di Giornalismo della Chiesa. La maggior parte di questi enti educativi di livello universitario è attiva ancora oggi.
Il 28 luglio 1968, ancora una data simbolica, morì a Madrid.
[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]