Cardinale Burke: Gesù è il primo insegnante

Sottolinea l’importanza dell’istruzione superiore cattolica

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MERRIMACK (New Hampshire, Stati Uniti), giovedì, 23 dicembre 2010 (ZENIT.org).- Il Cardinale Raymond Burke ha sottolineato l’importanza dell’istruzione superiore cattolica e la necessità che gli istituti mantengano la propria identità.

Il Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica è intervenuto al Thomas More College of Liberal Arts di Merrimack (Stati Uniti), affermando l’importanza che “la Chiesa ha assegnato all’istruzione superiore cattolica affinché ‘la convergenza di fede e ragione nell’unica verità possa essere vista più chiaramente’”.

Il porporato ha osservato che l’università cattolica “fedele alla sua identità aiuterà gli studenti ad essere forti nel rendere conto della loro vocazione di vita, sia essa la vita matrimoniale, la vita nubile/celibe dedicata, la vita consacrata o il sacerdozio ordinato, e, in qualsiasi campo degli sforzi umani si impegnino, a resistere alla dittatura secolarista che vorrebbe escludere ogni tipo di discorso religioso dalle professioni e dalla vita pubblica in generale”.

“Senza in alcun modo sminuire l’acquisizione di conoscenza utile, un’università cattolica si distingue per la sua libera ricerca della verità sulla natura, sull’uomo e su Dio”, ha affermato.

In una società caratterizzata “da un secolarismo violento che minaccia l’integrità di ogni aspetto degli sforzi e dei servizi umani”, ha aggiunto citando “la medicina, il diritto, il governo e la stessa istruzione superiore”, “il servizio dell’università cattolica è più necessario che mai”.

Il porporato ha quindi definito “tragico” il fatto che “lo stesso secolarismo che l’università cattolica dovrebbe aiutare i propri studenti a combattere e a superare sia entrato in molte università cattoliche, portando a compromettere gravemente la loro elevata missione”.

Studio e ricerca

Nell’università cattolica, ha proseguito il Cardinale Burke, “il metodo di studio e di ricerca dovrebbe manifestare il fallimento dell’abuso della vita umana e della sessualità umana, che è diventato uno standard in molti campus universitari, e il fallimento della violazione dell’inviolabile dignità della vita umana, dell’integrità del matrimonio e del giusto ordine delle nostre relazioni reciproche e con il mondo in generale, che è il marchio di fabbrica della nostra cultura, una cultura di violenza e morte”.

“Il primo insegnante di ogni istituzione di istruzione superiore cattolica è Nostro Signore Gesù Cristo”, ha affermato, “che è la pienezza della rivelazione di Dio a noi”.

“Un college o un’università cattolica in cui Gesù Cristo vivo nella sua Chiesa non sia insegnato e non venga incontrato nella Sacra Liturgia e nella sua estensione attraverso la preghiera e la devozione non è degna del suo nome”, ha aggiunto.

“La presenza di Nostro Signore Gesù Cristo nel college o nell’università cattolica non è qualcosa di aggiuntivo o perfino estraneo al perseguimento della verità”.

“E’ invece l’unico elemento che ispira, guida e disciplina i docenti e gli studenti, perché restino fedeli nel perseguimento degli obiettivi e non cadano preda delle tentazioni che Satana offre per corromperci quando ci disponiamo a raggiungere un bene maggiore”.

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ZENIT Staff

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