JABALPUR, mercoledì, 22 dicembre 2010 (ZENIT.org).- Un sacerdote cattolico è stato aggredito selvaggiamente da un gruppo di persone non identificate venerdì 17 dicembre nel distretto indiano di Jabalpur, informa l’agenzia UCANews, sottolineando che il presbitero è riuscito a fuggire e a mettersi in salvo.
Questo nuovo attacco ha portato i Vescovi delle Diocesi dello Stato indiano del Madhya Pradesh a chiedere protezione in vista delle imminenti feste natalizie.
Anche nell’Orissa, teatro di violente persecuzioni contro i cristiani nel 2008, i cristiani sono stati minacciati di incursioni da parte di gruppi induisti radicali a Natale.
Venerdì scorso, padre Thomas Chirattavayalil è stato assalito da un gruppo di 12 sconosciuti che hanno fatto irruzione all’alba nella sua abitazione, in una missione della Diocesi di Satna.
Il sacerdote è stato aggredito brutalmente, riportando ferite alla testa per le quali sono stati necessari cinque punti di sutura, nonché ematomi in tutto il corpo.
In alcune dichiarazioni a UCANews, ha spiegato che quando ha gridato chiedendo aiuto lo hanno minacciato di ucciderlo, e che a un certo punto è riuscito a fuggire rifugiandosi in un’altra abitazione.
Dopo il ricovero in ospedale, padre Chirattavayalil ha detto di perdonare i suoi aggressori e di non conoscere i motivi dell’attacco. “Non ho nemici”, ha detto.
Il presbitero è stato messo sotto protezione della polizia sia in ospedale che a casa. Monsignor Mathew Vaniakizhakkekl, Vescovo di Satna, ha chiesto di difendere anche le chiese e i luoghi di culto in vista del Natale.
Paura
Nello Stato dell’Orissa, soprattutto nel distretto di Kandhamal, i cristiani sono atterriti dopo che i radicali induisti hanno minacciato di attaccarli il giorno di Natale.
Il pretesto per questi attacchi, secondo quanto ha affermato il leader del partito radicale Kandhamal Kui Samaj, è quello di “commemorare” il presunto assassinio di un induista, Khageswar Mallick, da parte dei cristiani nel 2007.
Mallick è stato ferito a morte mentre partecipava alla demolizione di una chiesa cristiana. Nell’ondata di violenza di quell’anno, i radicali induisti hanno incendiato 750 case e 115 chiese e conventi.
Anche se le autorità assicurano che offriranno protezione, i cristiani della zona temono nuove violenze, dopo che tra il Natale 2007 e la sanguinosa estate del 2008 sono morti circa 500 cristiani.
Negli ultimi mesi, ha denunciato monsignor Raphael Cheenath, Arcivescovo di Cuttack-Bhubaneshwar, i cristiani di Kandhamal sono oggetto di minacce e conversioni forzate.