India: i cattolici individuano cinque priorità per la Chiesa

Risultati di un’indagine commissionata dal Vescovo Mascarenhas

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ROMA, venerdì, 10 dicembre 2010 (ZENIT.org).- Poco dopo aver assunto il proprio incarico, lo scorso anno, monsignor Ignatius Mascarenhas, Vescovo di Simla-Chandigarh (India), ha commissionato un’inchiesta tra i fedeli per capire quali siano le priorità che a loro avviso dovrebbero guidare l’azione della Chiesa cattolica.

I risultati dell’indagine sono stati sottolineati dal Vescovo in un’intervista rilasciata all’associazione caritativa internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), e arrivano anche in un momento di resoconti di violenze e intimidazioni in aumento contro i cristiani in India.

La prima priorità segnalata dai cattolici è l’autentica testimonianza cristiana e il porre la fede al centro dell’opzione della Chiesa per i poveri e gli svantaggiati.

Il Vescovo Mascarenhas ha detto ad ACS che a suo avviso è necessario raddoppiare gli sforzi per rendere prioritaria la diffusione del messaggio cristiano “attraverso le nostre scuole, la nostra predicazione, il nostro servizio – dire alla gente che è l’amore di Cristo che condividiamo, e non avere troppa paura”.

“I nostri istituti devono ricordare che esistono per trasmettere l’amore di Cristo”, ha aggiunto.

Per i fedeli di Simla-Chandigarh la seconda priorità è l’istruzione, con un impegno particolare per ospitare più bambini poveri nelle scuole cattoliche.

Il presule ha citato dei resoconti in base ai quali l’India è attualmente il Paese con il maggior numero di giovani, spiegando che per le famiglie è normale avere tre o quattro figli.

A suo avviso, inoltre, la Chiesa dovrebbe concentrarsi sull’aumentare la fede dei giovani e sulla promozione dei modi cristiani di vivere, contro i messaggi che provengono dai media.

Importante per i fedeli è poi lo sviluppo sociale, “aiutare i poveri a stare sulle proprie gambe, formando gruppi di autoaiuto”.

In questo contesto, ha sottolineato la necessità di porre un’enfasi speciale sui diritti delle donne e delle ragazze, spiegando che sono percepite come un peso nelle famiglie, che al momento del loro matrimonio devono dare loro una dote. Per queste ragioni, sono spesso trascurate, e molte muoiono.

La Chiesa risponde a questa situazione assistendo le ragazze che vivono situazioni complicate in strutture gestite da suore.

In realtà, ha spiegato il presule, l’idea delle ragazze come peso per la famiglia sta cambiando, “ma ci vorrà del tempo”.

L’ultima priorità segnalata dai fedeli è la necessità di ampliare l’assistenza sansitaria.

“I missionari hanno avviato scuole, assistenza sanitaria e sviluppo sociale, e infatti i cristiani sono ben noti in India per lo sviluppo sociale”, ha detto il Vescovo Mascarenhas.

La realizzazione dell’inchiesta non è stata semplice, visto che la Diocesi copre un territorio di 84.000 chilometri quadrati, quattro volte le dimensioni del Belgio.

Dei circa 20 milioni di abitanti della zona, appena 20.000 sono cristiani (lo 0,07% della popolazione), e la maggior parte di loro vive in piccoli villaggi.

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ZENIT Staff

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