Il Papa: Maria “ci guarda con l’amore stesso del Padre”

Nel tradizionale atto di venerazione alla Madonna a piazza di Spagna

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ROMA, mercoledì, 8 dicembre 2010 (ZENIT.org).- Maria ci guarda con gli occhi e con l’amore di Dio. E’ quanto ha detto questo mercoledì pomeriggio Benedetto XVI in occasione del tradizionale atto di venerazione alla Madonna, in piazza di Spagna a Roma, per la Solennità dell’Immacolata Concezione. 

Dopo una breve sosta davanti alla chiesa della Santissima Trinità, per l’omaggio dell’Associazione dei commercianti di via Condotti, il Papa è stato accolto dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e dal Cardinale Vicario di Roma Agostino Vallini, oltre che da esponenti di associazioni e confraternite mariane e come sempre da numerosi fedeli e pellegrini. Presenti anche i Presidenti di Regione e Provincia, Renata Polverini e Nicola Zingaretti.

La statua della Madonna in piazza di Spagna è stata benedetta da Papa Pio IX l’8 dicembre 1857, tre anni dopo la definizione dogmatica dell’Immacolata Concezione di Maria. Da allora, ha sempre avuto luogo l’omaggio floreale dei Pontefici, interrotto solo negli anni della cosiddetta “Questione romana”, dal 1870 al 1929, quando i Papi rimasero chiusi in Vaticano in segno di protesta.

La statua della Vergine Immacolata, in ottone e bronzo, opera dell’artista Giuseppe Obici, si innalza sopra una colonna di cipollino rosso ritrovata nel monastero delle Benedettine di Campo Marzio nel 1777. Complessivamente la struttura, il cui progetto si deve all’architetto Luigi Poletti, è alta quasi 30 metri.

Durante la cerimonia, una squadra di Vigili del Fuoco è salita in cima alla colonna per deporre una corona e altri serti di fiori dei Vigili Notturni e dei devoti presenti ai piedi della statua mariana.

Ai piedi della colonna i malati dell’Unitalsi e striscioni e cuscinetti di fiori di varie associazioni ecclesiali e movimenti, da Sant’Egidio all’Azione cattolica, coordinatati, com’è ormai tradizione dal 1938, dalla Pontificia Accademia dell’Immacolata.

Maria, ha detto Benedetto XVI nel suo discorso, “ci parla con la Parola di Dio, che si è fatta carne nel suo grembo. Il suo ‘messaggio’ non è altro che Gesù, Lui che è tutta la sua vita. E’ grazie a Lui e per Lui che lei è l’Immacolata”.

“E come il Figlio di Dio si è fatto uomo per noi, così anche lei, la Madre, è stata preservata dal peccato per noi, per tutti, quale anticipo della salvezza di Dio per ogni uomo – ha spiegato –. Così Maria ci dice che siamo tutti chiamati ad aprirci all’azione dello Spirito Santo per poter giungere, nel nostro destino finale, ad essere immacolati, pienamente e definitivamente liberi dal male”.

“Ce lo dice con la sua stessa santità – ha continuato –, con uno sguardo pieno di speranza e di compassione”; con il suo sguardo che “è lo sguardo di Dio su ciascuno. Lei ci guarda con l’amore stesso del Padre e ci benedice”.

“Così – ha affermato il Papa – lei vede la Città: non come un agglomerato anonimo, ma come una costellazione dove Dio conosce tutti personalmente per nome, ad uno ad uno, e ci chiama a risplendere della sua luce. E quelli che agli occhi del mondo sono i primi, per Dio sono gli ultimi; quelli che sono piccoli, per Dio sono grandi”.

Quello che riceviamo ai piedi di Maria Immacolata è anche “un messaggio di speranza non fatto di parole, ma della sua stessa storia: lei, una donna della nostra stirpe, che ha dato alla luce il Figlio di Dio e ha condiviso tutta la propria esistenza con Lui!”.

“E oggi ci dice: questo è anche il tuo destino, il vostro, il destino di tutti: essere santi come il nostro Padre, essere immacolati come il nostro Fratello Gesù Cristo, essere figli amati, tutti adottati per formare una grande famiglia, senza confini di nazionalità, di colore, di lingua, perché uno solo è Dio, Padre di ogni uomo”.

Infine il Papa ha concluso con una invocazione: “Veglia sempre sulla nostra Città: conforta i malati, incoraggia i giovani, sostieni le famiglie. Infondi la forza per rigettare il male, in ogni sua forma, e di scegliere il bene, anche quando costa e comporta l’andare contro-corrente. Donaci la gioia di sentirci amati da Dio, benedetti da Lui, predestinati ad essere suoi figli”.

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ZENIT Staff

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