L'episcopato degli Stati Uniti chiede l'approvazione del “Dream Act”

Lettera dell’Arcivescovo Gómez al Congresso a nome dei Vescovi

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WASHINGTON, lunedì, 6 dicembre 2010 (ZENIT.org).- Un rappresentante dell’episcopato statunitense ha chiesto l’approvazione da parte del Congresso del “Dream Act”, una misura che aprirebbe una via per la legalizzazione di giovani illegali che rispettino determinati requisiti.

La richiesta è stata presentata in una lettera datata 2 dicembre dall’Arcivescovo coadiutore di Los Angeles, monsignor José Gómez, presidente del Comitato per le Migrazioni della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti.

Il “Dream Act” vuole offrire a migliaia di giovani immigrati illegalmente anni fa insieme alle loro famiglie la possibilità di ottenere il permesso di residenza permanente e iniziare il processo di attribuzione della cittadinanza.

Le condizioni per beneficiare della misura, se verrà approvata, sarebbero essere entrati negli USA prima dei 16 anni, risiedervi da almeno 5 ed essersi diplomati alla scuola secondaria o in modo equivalente.

Per ottenere una regolarizzazione dello status migratorio, devono avere la fedina penale pulita e aver completato almeno due anni di università o nel servizio militare.

“E’ importante segnalare che questi giovani sono entrati negli Stati Uniti insieme ai loro genitori in tenera età, e quindi non sono entrati illegalmente di propria volontà. In una situazione simile avremmo fatto tutti lo stesso”, ha dichiarato l’Arcivescovo Gómez.

“Hanno molta energia, e aspettano un’opportunità per contribuire pienamente con i propri talenti al servizio della nostra Nazione – ha aggiunto –. Negare loro questa opportunità sarebbe azzardato”.

Riferendosi ai lunghi tempi di attesa che sta affrontando il progetto legislativo prima della decisione finale da parte del Congresso statunitense, l’Arcivescovo Gómez ha affermato che “ci sono momenti come questo in cui una misura dovrebbe essere approvata immediatamente, perché è semplicemente la cosa giusta”.

Il “Dream Act”, ha aggiunto, “rappresenta una soluzione pratica, giusta e misericordiosa per migliaia di giovani che vogliono semplicemente impiegare nel miglior modo possibile le capacità che Dio ha donato loro e contribuire al benessere della nostra Nazione”.

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ZENIT Staff

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