Novena dell’Immacolata nella Basilica dei Santi XII Apostoli

Intervista al parroco della Basilica, padre Mario Peruzzo

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di Maurizio Tripi

ROMA, giovedì, 25 novembre 2010 (ZENIT.org).- Tra gli avvenimenti che precedono l’8 dicembre e l’Immacolata quello che indubbiamente riveste un’importanza storica e culturale notevole per la città di Roma è la Novena. Ed in particolar modo la Basilica dei Santi XII Apostoli sente in modo particolare questo evento.

Difatti tutte le sere dal 29 novembre alle ore 18.30 ci sarà una Messa concelebrata o presieduta da un Cardinale. L’omelia sarà tenuta ogni sera da mons. Giovanni Carrù, Segretario della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. Mentre alle 19.30 è previsto il canto del “Tota Pulchra” di padre Alessandro Borroni.

La Novena di quest’anno – il cui tema è “In cammino con Maria” – si aprirà il 29 novembre alla presenza del Cardinale Velasio De Paolis, neopresidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede. I porporati presenti quest’anno, sono, in successione fino al 7 dicembre compreso: il Cardinale Paul Poupard (30/11), il Cardinale Zenon Grocholewsky (01/12), il Cardinale Achille Silvestrini (02/12), il Cardinale José Saraiva Martins (03/12), il Cardinale Dario Castrillon Hoyos (04/12), il Cardinale Francis Arinze (05/12), il Cardinale William J. Levada (06/12), il Cardinale Angelo Amato (07/12). Nel giorno dell’Immacolata sarà, invece, il Cardinale Giovanni Battista Re a presiedere la Santa Messa.

Il servizio di canto sarà svolto dai cantori della Cappella Costantiniana diretta da padre Gennaro Becchimanzi, Viceparroco della Basilica dei Santi XII Apostoli.

Per approfondire il senso e la finalità della Novena, ZENIT ha il parroco della Basilica, padre Mario Peruzzo.

Novena dell’Immacolata, vogliamo spiegare ai nostri lettori il suo significato?

Padre Mario: Novena nel suo significato spirituale vuol dire nove giorni di preparazione a una festa religiosa. Nel nostro caso è la solennità dell’Immacolata Concezione. Voglio qui ricordare altri due periodi liturgici di preparazione a una solennità: l’Avvento per il Natale e la Quaresima per la Pasqua.

La Novena dell’Immacolata è ben inserita nell’Avvento perché guida il credente a riflettere sul peccato dei progenitori e sulla promessa da parte di Dio di una salvezza all’umanità. In particolare la Chiesa attraverso la parola dei profeti riflette sulla preparazione a questo mistero di salvezza fino a giungere al momento della realizzazione del concepimento immacolato (immune da macchia di peccato) della Vergine Maria. L’apertura di Maria all’azione di Dio Padre, in particolare la sua totale disponibilità alla proposta dell’angelo produce tutto il suo frutto nel giorno dell’Incarnazione del Verbo.

Qual è il rapporto tra la Basilica del Santi XII Apostoli e la Novena?

Padre Mario: Tra la Novena dell’Immacolata e la Basilica dei Santi XII Apostoli c’è sempre stato un legame particolarissimo, perché i Frati Francescani Conventuali hanno prima difeso la verità dell’Immacolata Concezione e poi hanno preparato insieme ad altre personalità della scienza e della teologia la proclamazione del dogma, avvenuta nel 1854. Qui è doveroso ricordare il contributo offerto dal teologo sottile Giovanni Duns Scoto per la difesa di questa verità, fondando la sua argomentazione sulla perfetta mediazione del Cristo, mostrando così che Maria è tanto più debitrice a suo Figlio quanto più perfetto è il modo secondo il quale è stata riscattata, in quanto in lei Cristo previene il peccato, invece di cancellarlo una volta avvenuto.

Dopo il 1854 dai religiosi francescani è stata scritta una seconda pagina meravigliosa di storia mariana, diffondendo fra il popolo cristiano il messaggio di speranza che scaturiva da questa verità di fede. Qui è utile ricordare fra i tanti san Massimiliano Kolbe, morto nel 1941, grande apostolo e innamorato dell’Immacolata; non va dimenticato il contributo offerto dall’Accademia Mariana, che teneva i suoi incontri presso il convento dei Santi XII Apostoli e che ha organizzato per tanti decenni la Novena dell’Immacolata.

La Novena offre ogni anno una riflessione sulla storia della salvezza: sulla santità di Maria, sulla redenzione operata da Cristo, sul peccato originale. Senza nulla respingere del contenuto del dogma definito, occorre inquadrarlo non solo nell’insieme della vita di Maria e della sua missione di madre del Salvatore, ma anche armonizzarlo con i vari elementi della storia della salvezza e soprattutto con il suo Centro vivo che è il Cristo.

La Novena diventa così un canto di lode e di ringraziamento alla Santissima Trinità che ha voluto preparare fin dall’eternità una degna madre per il Verbo, preservandola da ogni macchia di peccato fin dal primo momento della sua concezione.

Cosa può dirci sul tema di quest’anno, “In cammino con Maria”?

Padre Mario: Il tema di quest’anno “In cammino con Maria” vuole offrire delle piste di attualizzazione della dottrina dell’Immacolata Concezione. L’espressione “essere in cammino con qualcuno” suggerisce a chi guarda con devozione a Maria Immacolata, l’esperienza umana della Vergine di Nazareth.

Se è stata immune dal peccato e dalla concupiscenza che conduce al male, l’Immacolata non è stata esente dai sentimenti umani più intensi e vitali (pensiamo alla nascita del figlio), dai limiti e condizionamenti culturali, dalla sofferenza (pensiamo alla fuga in Egitto o alla morte in croce del figlio innocente), dal cammino di maturazione e dalla peregrinazione nella fede (pensiamo al sì detto sotto la croce o alla presenza orante di Maria nel Cenacolo).

Nel racconto dell’Annunciazione Maria appare una giovane libera e responsabile, che sa collaborare attraverso la sua totale adesione all’Incarnazione del Verbo. Il “fiat” di Maria esprime l’impegno di tutto il suo essere al servizio del progetto di salvezza di Dio, l’accettazione incondizionata di una promessa che la precede e la supera.

Maria Immacolata, come ho già accennato, guida i cultori della mariologia ad approfondire i rapporti tra la Vergine di Nazareth e le persone della Santissima Trinità, in particolare dello Spirito Santo. Come parlare infatti della “tutta santa” senza parlare dello Spirito di santità? Nella costituzione apostolica sulla Chiesa, Lumen Gentium, si legge che Maria “è stata plasmata dallo Spirito Santo” (LG 56) ed è diventata “tempio dello Spirito Santo” (LG 53).

L’Immacolata Concezione non è una prerogativa che confina Maria in uno “splendido isolamento”, ma la mette in relazione con un popolo e una storia, nella doppia eredità della Rivelazione e dell’Alleanza che ella raccoglie; la mette in relazione con Dio Trinità che compie in lei e mediante lei la sua opera; in relazione con la Chiesa, con la comunità dei credenti, che riconosce già in lei come in uno specchio, il suo volto di sposa immacolata; in relazione con tutta l’umanità, che può ritrovare contemplando la figura di Maria, il cammino di una vita pienamente libera, perché pienamente accolta e donata.

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ZENIT Staff

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