di Antonio Gaspari e Maurizio Tripi
ROMA, mercoledì, 24 novembre 2010 (ZENIT.org).- E’ vero che Dio non esiste? L’ipotesi che esista un Creatore è creduta solo da coloro che professano una religione monoteista abramitica? Si può essere scienziati e credenti?
Si tratta di domande sempre più frequenti e nonostante il tentativo della Chiesa cattolica di spiegare in forme diverse ed articolate quanto ragione e fede procedano su binari paralleli ed in molti punti convergenti, fanno scalpore gli interventi di atei militanti i quali ribadiscono l’assoluta incompatibilità tra scienza e fede.
Per cercare di fare il punto sulla discussione in atto, ZENIT ha intervistato padre Sabino Maffeo, sacerdote gesuita e membro della Specola Vaticana, l’Osservatorio astronomico dipendente dalla Santa Sede.
Nel suo ultimo libro Stephen Hawking sostiene che “non serve Dio per spiegare la nascita dell’universo”. Qual è la sua opinione al riguardo?
Padre Maffeo: La ragione umana può arricchirsi di conoscenze di grado diverso, cioè a tre livelli:
in base all’esperienza sensibile mediante gli strumenti forniti dalla fisica, chimica, biologia e matematica; in base al ragionamento filosofico, che non fa uso di strumenti materiali ma argomenta sulla realtà in base alle esigenze innate della ragione; in base alla rivelazione da parte di Dio. Si ha così la conoscenza di cose nuove dovuta alla fede soprannaturale che è un dono che Dio intende fare a tutti.
Nota importante: Questi tre livelli non sono compartimenti stagni nel senso che quando la mente umana lavora al primo livello, e studia per esempio l’occhio umano, o la struttura di un favo di miele, o l’ordine geometrico di una ragnatela e tante altre cose meravigliose, non può non restare stupita davanti all’ordine che c’è nella natura e, passare al livello superiore di conoscenza per chiedersi come spiegare questo ordine: con il caso o con il finalismo dovuto a una mente ordinatrice, e di qui passare al terzo livello per trovare confema nella fede per quanto ci dice la rivelazione.
Rimanendo sul primo livello non si può dire niente su Dio, né che esista né che non esiste. La ricerca su Dio, la sua esistenza, la sua creazione del mondo ecc., non rientra nel primo livello in quanto realtà non suscettibile di essere sperimentata dai sensi.
L’errore di Hawking è duplice: ragiona di Dio come se fosse una realtà scopribile con argomenti di fisica e matematica che sono strumenti del primo livello; ha un concetto errato di creazione in quanto parla di un Dio ritenuto dai credenti come necessario per dare inizio al mondo, che una volta creato, va avanti da solo (= Dio orologiaio). In realtà la creazione è un atto continuo di Dio che ha dato inizio al mondo dal nulla e lo mantiene in essere (= continua a crearlo) in ogni istante perché continui ad esistere (= creazione continua).
Tutto questo possiamo dire di saperlo dalla ragione ma solo perché aiutata moltissimo dalla fede. Dalla sola fede sappiamo che il mondo non è stato creato ‘ab aeterno’ ma nel tempo.
Il Pontefice Benedetto XVI sostiene che l’ipotesi del Creatore è quella più ragionevole. Lei che ne pensa?
Padre Maffeo: Sono d’accordo. Però, dato che con la sola ragione posso dire poco o niente del Creatore, dubito che ci siano persone che ammettono l’esistenza di Dio in base alla sola ragione, senza avere una fede in Dio.
Può indicarci quali sono le ragioni per cui lei crede all’esistenza di un Creatore?
Padre Maffeo: Mi convincono le Vie di S. Tommaso le quali, in via di principio, dovrebbero bastare a convincere la sola ragione ma di fatto, data la debolezza causata dal peccato originale, non convincono come 2+2=4. A questo proposito il Catechismo della Chiesa Cattolica ai numeri 36 e 37 sostiene che “Dio, principio e fine di tutte le cose, può essere conosciuto con certezza con il lume naturale della ragione umana partendo dalle cose create”. Citazione ripresa dal Concilio Vaticano Primo.
Il nostro pianeta è l’unico che ha la vita nel sistema solare e non solo. E non ha solo flora e fauna ma è popolato da esseri umani. Come spiega questa unicità?
Padre Maffeo: Nessuno sa come ha avuto origine la vita. E’ nata da sola o è stato necessario un intervento di Dio? Gli atei devono dire che è nata da sola ma non hanno prove. Queste si avranno solo il giorno in cui la vita sarà realizzata in laboratorio a partire da materia non vivente. Io, credente, ho due possibilità: la vita o è apparsa da sola, o per intervento di Dio. Ma per quanto riguarda l’essere umano, la fede mi dice che nel passaggio dal non uomo all’uomo è necessario l’intervento di Dio, cioè l’anima di ogni essere umano è creata da Dio.
Quanto alla vita su gli altri corpi del sistema solare, sembra dimostrato che le loro condizioni fisiche e chimiche non permettano la vita che conosciamo. Forse fu possibile su Marte in tempi remotissimi, il che potrà essere accertato con future esplorazioni del pianeta. Rimane sempre però il problema di sapere se la vita è venuta da sola o per intervento di Dio!
Diverse persone credono che chi è credente non può fare e parlare di scienza. Può farci qualche esempio di scienziati credenti e cattolici in particolare?
Padre Maffeo: Quasi tutti gli osservatori astronomici italiani hanno avuto origine da seminari e ordini religiosi ed erano diretti da astronomi che erano anche sacerdoti. Vedi a proposito il sito Internet: http://www.disf.org/altriTesti/Chinnici.asp . Un esempio attuale è la Specola Vaticana dove gli astronomi sono tutti padri gesuiti.
Vedi anche il volume di Ivan Tagliaferri e Elio Gentili: “Scienza e Fede – I Protagonisti” (De Agostini) circa 300 pagine con centinaia di scienziati credenti. Mi vengono in mente alcuni degli scienziati di fama mondiale: Nicola Cabibbo, fisico; Ennio de Giorgi, matematico, Max Plank, fisico; Johan Gregor Mendel, genetista; e poi Galileo Galileo; Isaac Newton; Giovanni Keplero; Niccolò Copernico; Georges Lemaître; Antonio Stoppani, e Angelo Secchi.