Mons. Brandmüller: l’ateismo è irragionevole

Il futuro Cardinale in un libro intervista della Libreria Editrice Vaticana

Share this Entry

di Antonio Gaspari

ROMA, mercoledì, 17 novembre 2010 (ZENIT.org).- L’ateismo è irragionevole. E’ quanto sostiene in un libro intervista monsignor Walter Brandmüller, Presidente emerito del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, che il 20 novembre verrà nominato Cardinale da Benedetto XVI.

Il libro “Ateismo? No grazie! Credere è ragionevole” pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana (LEV) consiste in un agile ed originale dialogo tra Walter Brandmüller e il giornalista pubblicista e cineasta Ingo Langner, su uno dei più dibattuti interrogativi di sempre: esiste Dio? Fede o ateismo? Scienza o religione? Dio o non Dio?

In particolare il dialogo spazia con semplicità e disinvoltura dall’Illuminismo alle teorie fisiche del Big-Bang, dal pensiero di filosofi e scienziati quali Darwin, Nietsche, Laplace o il più attuale Dawkins alle Sacre Scritture, dalla vita di Gesù Cristo ai principi fondamentali della Chiesa cattolica.

L’intervista inizia con Langner che chiede, citando Richard Dawkins, “perchè credere ancora?” e con Brandmüller che risponde: “Non è una novità. Friedrich Nietzsche fa annunciare al suo uomo folle che Dio è morto e Jury Gagarin, il primo russo nello spazio, nel suo viaggio del 12 aprile 1962 ha detto di non aver visto da nessuna parte qualcosa che somigliasse a Dio. Dawkins non riconosce Dio neanche come ipotesi . Per lui Dio è un allucinazione che esiste solo nella mente di qualche ritardato”.

“In realtà – sostiene Brandmüller – il bersaglio degli atei non è tanto Dio ma la Chiesa, il Papa ed il Vaticano”. La Chiesa è attaccata fin dall’inizio dell’era cristiana, il Papa da 2000 anni e il Vaticano da quando esiste e cioè 140 anni.

Sugli attacchi alla Chiesa Brandmüller risponde anche con ironia. All’asserzione di Dawkins secondo cui “tra 150 anni certamente la religione non esisterà più”, il futuro Cardinale ricorda che quando Napoleone Bonaparte partì da Roma con il Papa Pio VI prigioniero, disse al Cardinale Segretario di Stato Consalvi: “Tra venti anni avrò distrutto la vostra Chiesa” e Consalvi gli replicò calmo: “Maestà! Non ci siamo riusciti noi preti in 17 secoli. Non ci riuscirà neppure lei!”. Dopo 20 anni il Papa era a Roma e Napoleone era morto da qualche anno a Sant’Elena.

Circa i miracoli che sarebbero, secondo alcuni, solo suggestioni, Brandmüller ricorda quanto accaduto a Calanda, una cittadina poco lontana da Saragozza, dove ad un giovane di nome Miguele Pellicer venne amputata una gamba. A distanza di due anni e nonostante la difficoltà di camminare, quel giovane si mise in cammino verso il santuario Mariano di santa Maria del Pilar a Saragozza. Una volta giunto al santuario pregò intensamente Maria affinché lo aiutasse. E nella notte accadde un fatto incredibile. Alla mattina si svegliò e la gamba era ricresciuta perfettamente sana.

E nell’introduzione al libro Giovanni Gennari riporta la vicenda accaduta a gennaio di quest’anno, alla signora Erminia Pane di 68 anni, cieca dalla nascita per mancanza di retina. La signora Pane è quindi andata a Lourdes, nel luogo delle apparizioni della Madonna, ed è tornata vedente.

Per spiegare i miracoli Brandmüller cita il poeta britannico Shakespeare che dice agli illuministi: “Ci sono più cose tra cielo e terra di quante la vostra erudizione scolastica possa immaginare”.

Nel capitolo dal titolo “La vasca delle carpe” lo storico della Chiesa spiega che “l’uomo moderno vuole arrivare a se stesso attraverso l’autorealizzazione, ma non ci arriva allontanandosi da Dio, ci arriva solo se si volge verso Dio se si mette in cammino verso Dio. Per l’uomo moderno questo significa: il figlio prodigo che torna al padre. Dunque a Dio. Solo allora egli realizza sé stesso, quando riconosce cos’è chi è e a quale scopo Dio l’ha creato”.

E, conclude Brandmüller, “l’uomo muore se non respira in Dio”.

Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione