I Salesiani accanto alle vittime delle alluvioni in Pakistan

Offrono kit di sopravvivenza alle famiglie colpite

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QUETTA, venerdì, 27 agosto 2010 (ZENIT.org).- Di fronte alla tragedia provocata dalle alluvioni in Pakistan, i Salesiani hanno risposto offrendo il necessario per la sopravvivenza di migliaia di famiglie colpite.

Lo Jugend Eine Welt (ONG salesiana di Vienna) ha contattato il 17 agosto scorso il sacerdote Peter Zago, che svolge il suo ministero in Pakistan, affidandogli un contributo iniziale di 5.000 euro per le vittime dell’inondazione.

Il salesiano, comunicando l’impossibilità di giungere fino alle zone inondate nella regione nord-occidentale del Paese, si è impegnato a utilizzare il denaro per assistere migliaia di famiglie che il Governo ha sfollato a Sibi e in altre zone limitrofe. Si tratta di oltre 50.000 nuclei familiari distribuiti in quattro o cinque campi.

Com’è accaduto nell’ottobre 2005, quando un terremoto colpì il Pakistan, i Salesiani di Quetta hanno mobilitato giovani animatori organizzandoli in 4 gruppi per assistere più persone.

“Il nostro contributo è quello di rilevare le presenze e consegnare alle famiglie quanto necessario per la sopravvivenza – ha spiegato don Zago –. L’imballaggio e il trasporto lo affidiamo ad una ditta locale”.

L’assistenza salesiana fornisce a ogni famiglia un kit di sopravvivenza per un mese.

Ogni famiglia riceve 50 chili di farina, 5 di olio da cucina, 10 di lenticchie, 6 di té e zucchero, una scatola di medicinali, spezie, acqua minerale e alcune stoviglie. Ogni kit costa 8.800 rupie (81,50 euro).

“Il quantitativo è stato calcolato per un mese intero, così che le famiglie possano tornare al loro paese con cibo a sufficienza durante il viaggio. Ci stiamo preparando a una seconda fase del progetto di intervento: aiutare le famiglie una volta rientrate al loro villaggio di origine sostenendole nella ricostruzione delle loro case e recupero dei raccolti e del bestiame che avevano”, ha dichiarato padre Zago all’Agenzia di Notizie Salesiana.

Il sacerdote ha anche confessato che il primo approccio non è stato facile: “Siamo stati letteralmente assaliti da gente di ogni età, uomini, donne e bambini piangenti. Hanno velocemente circondato l’auto sulla quale viaggiavamo. Per sicurezza abbiamo preso i dati attraverso le finestre della Van Toyota. Poi il clima è cambiato quando la gente ha ricevuto la quantità di cibo che abbiamo consegnato a ciascuna famiglia”.

Anche l’altra comunità salesiana del Pakistan, a Lahore, si sta preparando a consegnare aiuti nelle aree colpite dalle inondazioni nel Sindh e nel Nord Panjab.

Sul sito dei Salesiani di Quetta, www.donboscoquetta.multiply.com, è possibile vedere fotografie e video sull’operazione di aiuto.

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ZENIT Staff

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