GERUSALEMME, giovedì, 26 agosto 2010 (ZENIT.org).- L'Asilo di Betania (Shayyah), a Gerusalemme, cerca un'alternativa per poter continuare a offrire i propri servizi visto che i bambini non possono continuare a usare la piccola apertura nel muro di separazione della Cisgiordania che utilizzavano finora per arrivarci.
Nello scorso anno scolastico, 50 bambini dell'area palestinese di Aizaria hanno attraversato varie volte al giorno la parete attraverso una piccola apertura, scortati dai soldati israeliani armati e alla presenza delle suore comboniane che gestiscono l'istituto.
Negli ultimi giorni, però, una disposizione emessa dopo un incontro tra il Nunzio Apostolico in Israele, monsignor Antonio Franco, le religiose e le autorità militari della zona ha proibito che i bambini continuino a usare questo sistema per arrivare all'asilo, informa la web del Patriarcato latino di Gerusalemme.
Le autorità militari ritengono che questo passaggio che è stato utilizzato per un anno non sia sicuro né per loro né per i bambini.
L'asilo dovrebbe riaprire tra pochi giorni, ma è ancora incerto il modo in cui i bambini potranno raggiungerlo.
Potrebbero arrivarci in autobus facendo un giro di 15 chilometri o usando una scorciatoia frequentata solo dai militari, visto che il muro che circonda Gerusalemme divide la proprietà delle religiose.
Attualmente sono in corso dei negoziati affinché l'esercito prenda una decisione che eviti la chiusura della scuola.
Sia le suore comboniane che i genitori dei piccoli alunni ritengono molto importante la sopravvivenza dell'asilo per il futuro dei bambini.