ROMA, giovedì, 19 agosto 2010 (ZENIT.org).- Il 18 agosto si è verificato un nuovo attacco contro una scuola cattolica nello Stato del Madhya Pradesh, in India.
Secondo quanto riferito da Ucanews, circa sessanta estremisti indù e simpatizzanti del Bharatiya Janata Party – il partito politico di impronta nazionalista-fondamentalista al governo in questo Stato – hanno attaccato la St. Pius Higher Secondary School, distruggendo suppellettili e attrezzature scolastiche.
Gli aggressori – informa la stessa agenzia – si sono diretti verso gli uffici amministrativi e i laboratori distruggendo tutto quello che capitava sottomano, allontanandosi solo con l’arrivo della polizia. Finora nessuno è stato arrestato.
Per padre Saji Kurian, segretario all’educazione nella diocesi di Khandwa dove si trova la scuola, il motivo dell’attacco potrebbe essere legato alle rivendicazioni salariali da parte di alcuni insegnanti dell’istituto.
Secondo molti esponenti della Chiesa locale, gli attacchi anticristiani sono aumentati dopo l’ascesa al potere, nel dicembre del 2003, del Bharatiya Janata Party.
Da allora la campagna di odio e violenza contro i cristiani è sfociata negli attacchi del dicembre 2007 e nel pogrom dell’agosto 2008, causando più di 500 morti.
Nel 2009, solo nel Madhya Pradesh, si sono verificati 654 attacchi legati all’odio religioso.
Nel Madhya Pradesh, nel luglio del 2006, l’Assemblea statale ha approvato un emendamento alla “Legge sulla Libertà Religiosa” del 1968 – esistono disposizioni simili in altri Stati indiani come l’Orissa e il Chattisgarh -, che rendeva già difficile per i cittadini abbracciare un credo diverso.