Nel Regno Unito, il Papa mostrerà la bellezza della fede

Il commento del portavoce vaticano, padre Federico Lombardi

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ROMA, mercoledì, 18 agosto 2010 (ZENIT.org).- Il prossimo viaggio del Papa in Gran Bretagna sarà l’occasione per presentare con efficacia il contributo positivo e la bellezza della fede cristiana e della Chiesa cattolica a una società secolarizzata come quella inglese. E’ quanto ha affermato il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi.

In una intervista alla Radio Vaticana, il sacerdote gesuita, nell’evidenziare alcuni degli aspetti salienti legati alla visita che Benedetto XVI compirà dal 16 al 19 settembre prossimo, ha detto che “certamente si attende con grande intensità ed emozione il primo giorno, che vede subito l’incontro del Papa con Sua Maestà, la Regina. E’ anche il giorno dell’incontro con la Scozia, che è una parte importantissima di questo viaggio”.

“Vorrei ricordare, inoltre, che il giorno in cui il Papa si trova in Scozia è il giorno della festa di Saint Ninian, che è il patrono, l’evangelizzatore della Scozia. E’ quindi un giorno importantissimo per gli scozzesi”, ha aggiunto.

Poi ci sarà “il grande discorso del Papa nella Westminster Hall, l’incontro con la società, con il mondo della cultura, con tutte le componenti più attive ed autorevoli della società inglese. Questo certamente sarà un momento guardato con grande attenzione”.

Da non sottovalutare la portata ecumenica del viaggio, che prevede l’incontro tra il Papa e il Primate anglicano, l’Arcivescovo di Canterbury.

“La celebrazione ecumenica – ha commentato padre Lombardi – ha certamente un grande significato. Sappiamo anche che è un momento delicato per l’anglicanesimo, per i dibattiti interni. Ed è un momento delicato anche per i rapporti con la Chiesa cattolica, perché i dibattiti interni si riflettono anche sul rapporto tra gli anglicani ed i cattolici”.

Quindi il momento conclusivo con la veglia a Hyde Park, a Londra, e la beatificazione a Birmingham dedicate alla figura di Newman che, secondo padre Lombardi, rappresenta un po’ “il cuore spirituale di questa visita” anche per il legame speciale che unisce il Santo Padre a questo poeta e pastore anglicano, successivamente accolto nella Chiesa cattolica e creato Cardinale da Leone XIII.

Un legame, ha spiegato il portavoce vaticano, visibile nella “sintesi profonda tra fede e ragione” e “nel vivere la testimonianza cristiana nel mondo di oggi, nel mondo moderno, dando tutte le ragioni della fede cristiana per coloro che le chiedono, rendere ragione della nostra speranza nel mondo di oggi”.

Rigurdo la questione dei cosiddetti “biglietti” per partecipare ad alcuni eventi della visita, come ad esempio la veglia a Hyde Park, padre Lombardi ha fatto notare che “i costi, gli impegni organizzativi della visita sono naturalmente di chi invita. Non è il Papa che si auto-organizza un viaggio in Inghilterra. Quindi, prima cosa: il Vaticano non ha stabilito nulla di questo”.

La necessità di chiedere un “contributo” per partecipare ai tre principali eventi pubblici deriva dal fatto che le persone dovranno usufruire di mezzi di trasporto organizzati e quindi le autorità ecclesiali hanno dovuto fornire “un ‘pass’, un passaporto specifico ad ogni fedele che partecipa” e “un piccolo ‘kit’ di servizio – anche pastorale e logistico –”.

Riguardo invece alle novità rispetto alla visita in Gran Bretagna di 30 anni fa di Giovanni Paolo II, padre Lombardi ha sottolineato che la situazione è molto cambiata, così come “l’impostazione della visita stessa, che ha un suo aspetto di visita di Stato con invito ufficiale da parte della Regina e del governo, mentre quella di Giovanni Paolo II era più specificamente pastorale”.

“Direi che quello che ci si attende – ha continuato –, che si può desiderare, sperare veramente da questa visita è il fatto di far capire, presentare il servizio della fede cristiana e il servizio della Chiesa cattolica per una società molto sviluppata ma anche molto secolarizzata, come quella del Regno Unito”.

“Una realtà – ha detto ancora – dove forse anche molte persone si interrogano sul valore della testimonianza cristiana e della testimonianza cattolica nella società. Quindi, far cogliere che questa è un dono per la società, una ricchezza che viene offerta con il suo servizio di ispirazione spirituale ma anche, poi, di impegno nel campo educativo, nel campo della salute, della carità è qualcosa di molto importante”.

“Noi ci auguriamo – ha concluso – che anche questo viaggio sia veramente una manifestazione della bellezza, della positività del servizio del Santo Padre nella società, tanto più in tempi in cui abbiamo anche avuto momenti di contestazione”.

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ZENIT Staff

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