ROMA, venerdì, 30 luglio 2010 (ZENIT.org).- Il Vescovo Joseph Coutts di Faisalabad ha chiesto giustizia per i due fratelli Rashid Emmanuel e Sajid Masih, uccisi dopo essere stati scagionati dall’accusa di blasfemia che era stata rivolta contro di loro (cfr. ZENIT, 20 luglio 2010).
I due uomini sono stati freddati lunedì 19 luglio al termine di un’udienza in tribunale in cui venivano ritenuti innocenti dopo essere stati accusati di aver scritto un opuscolo che offendeva il profeta Maometto.
Parlando all’associazione cattolica internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), il Vescovo Coutts ha sottolineato che deve essere fatta giustizia per le famiglie in lutto dei due fratelli, morti in “chiara sfida alla legge”.
“Chiediamo giustizia e l’arresto dell’assassino – ha dichiarato –. Questi uomini sono stati uccisi pubblicamente alla presenza di molti testimoni e di tre poliziotti”.
“Non dovrebbe essere difficile arrestare la persona che li ha assassinati”, ha aggiunto. “Dobbiamo continuare ad esercitare pressioni nella ricerca della giustizia. Le autorità sarebbero ben felici di chiudere tutta la faccenda e di lasciar cadere la questione”.
Riferendosi all’accusa di essere gli autori di un opuscolo che denigrava il profeta Maometto e lodava il cristianesimo rivolta ai due fratelli, il Vescovo ha commentato che “sarebbe stato un suicidio per loro scrivere un documento di quel tipo. E’ stato prodotto per metterli nei guai”. Il testo riportava anche dettagli e contatti relativi ai due fratelli.
Attualmente si attendono i test di laboratorio sulla scrittura dell’opuscolo.
Secondo il Vescovo, gli autori dell’atto sono “fanatici che vogliono creare caos e cercano di sconvolgere le cose”.
In questo contesto, ha detto che sta raddoppiando gli sforzi per riallacciare i rapporti tra cristiani e musulmani, già tesi dopo le violenze dello scorso anno a Gojra, nel Punjab, costate la vita a otto cristiani.
“Abbiamo verificato una frattura nelle relazioni tra musulmani e cristiani – ha confessato –. La gente è molto irritabile”.
“Il problema è che il fanatismo che stiamo vedendo rappresenta il punto di vista e le azioni di una minoranza, ma mette a tacere la voce della maggioranza”.
Venerdì scorso, durante le preghiere, gli imam di Faisalabad hanno invitato i fedeli alla calma parlando a favore della tolleranza e della dignità umana.