di Nieves San Martín
CARACAS, mercoledì, 21 luglio 2010 (ZENIT.org).- Il Presidente del Venezuela, Hugo Chávez, ha chiesto al Ministro dell’Interno, Tarek El Aissami, di “rivedere” la concessione di un canale televisivo all’Arcivescovado di Caracas per “recuperarlo” e “metterlo agli ordini del popolo”.
E’ un altro tassello della situazione di tensione con la Chiesa creata dal Governo, in una serie di attacchi diretti soprattutto al Cardinale Urosa, Arcivescovo di Caracas.
Il Presidente venezuelano ha presentato questa richiesta circa l’emittente Vale TV (Valores Educativos Televisión), dopo aver ratificato la propria volontà di rivedere l’accordo del Venezuela con il Vaticano e di invitare il Nunzio Apostolico, Pietro Parolin, a “parlare” di questo tema.
“Rivediamo [la concessione di Vale TV], Tarek, per recuperare questo canale e metterlo agli ordini del popolo”, ha detto Chávez in un atto ripreso per televisione con membri della Polizia Nazionale Bolivariana.
Vale TV si identifica sulla sua pagina web come un canale aperto e senza scopo di lucro dedicato alla cultura, succeduto al canale 5, il primo canale pubblico televisivo del Venezuela, fondato nel 1952.
Nel 1998, l’allora Presidente del Paese Rafael Caldera diede la concessione di questo canale all’Arcivescovado di Caracas, che iniziò le trasmissioni il 4 dicembre dello stesso anno. In questo senso, Chávez ha affermato che Caldera “ha consegnato” il canale 5 alla “gerarchia ecclesiastica”, “violando una serie di procedure”.
“Questo canale, essendo io Presidente eletto, nel dicembre 1998, è stato trasferito (ai Vescovi) senza seguire esattamente le procedure”, ha sottolineato.
La polemica attuale tra la gerarchia ecclesiastica venezuelana e il Governo è sorta all’inizio di luglio, quando l’Arcivescovo di Caracas, il Cardinale Jorge Urosa, ha detto che Chávez violava la Costituzione volendo imporre una “dittatura comunista” nel Paese, e il governante lo ha definito “troglodita” e “indegno” e ha minacciato di denunciarlo per ingiurie.
Il Capo di Stato ha anche rivelato che il Segretario di Stato vaticano, il Cardinale Tarcisio Bertone, ha chiamato questa settimana il suo Ministro degli Esteri, Nicolás Maduro, “preoccupato” per alcune sue dichiarazioni recenti sulla revisione dell’accordo del 1964.
“Sembra che in Vaticano siano molto preoccupati perché ho annunciato, e la metteremo in pratica, una revisione dell’accordo”, ha detto Chávez riferendosi alla firma del Modus Vivendi del 6 marzo 1964 tra lo Stato venezuelano e la Nunziatura Apostolica.
Questo documento impegna al trasferimento alla Chiesa cattolica di risorse provenienti dall’esportazione di petrolio per il finanziamento di opere sociali e progetti educativi.
“Ho detto [a Maduro] ‘Rispondi, vedi che ti dice (…), e digli che siamo di fronte ad alcuni Vescovi e ad alcuni Cardinali [venezuelani] che hanno partecipato al colpo di Stato’” che lo ha abbattuto per due giorni nell’aprile 2002, ha riferito.
“’E digli che se il Nunzio Apostolico vuole parlare venga, ma noi non accetteremo qui che questo Cardinale [Urosa] e questi Vescovi calpestino la dignità del popolo venezuelano’”, ha aggiunto Chávez. Il Presidente ha puntualizzato di essere cattolico, ma che in Venezuela “tutte le religioni sono uguali” e non può “esistere alcun privilegio”.
[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]