Il Cardinale Antonelli invita a “costruire una società amica della famiglia”

Festa dei beati Louis e Zélie Martin ad Alençon

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di Anita S. Bourdin

ALENÇON, domenica, 18 luglio 2010 (ZENIT.org).- Il Cardinale Ennio Antonelli invita a “costruire una società amica della famiglia” e suggerisce a questo scopo gli obiettivi difesi dalle associazioni familiari cattoliche.

In occasione della festa dei beati Louis e Zélie Martin, genitori di Santa Teresa di Lisieux, il 10 luglio, il Cardinale – presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia – ha pronunciato una conferenza ad Alençon e ha presieduto la Messa nella Basilica.

Nel suo intervento sulla famiglia come “risorsa della società”, ha segnalato tre obiettivi per la Chiesa di oggi: ha esortato a “testimoniare, con l’aiuto della grazia di Dio, la bellezza della famiglia fondata sul matrimonio, cioè sulla volontà di donarsi e impegnarsi senza riserve”; ha invitato a “costruire una società amica della famiglia”; ha auspicato che si creda “nella famiglia come fattore insostituibile di umanizzazione, come risorsa fondamentale per la società, secondo l’insegnamento di Giovanni Paolo II nella Familiaris Consortio” (FC n. 43).

Per questo, ha sottolineato il Cardinal Antonelli, “le associazioni familiari di ispirazione cristiana chiedono che la famiglia non sia vista come la somma di individui e di necessità individuali, ma come una risorsa necessaria e preziosa per la società che deve sostenerla e valorizzarla; si impegnano nella rivalutazione culturale della maternità e della paternità come funzioni importanti per la maturazione umana e la crescita di uomini e donne, per il bene dei bambini e della società; rivendicano misure per esortare le coppie alla stabilità, alla responsabilità educativa, per sostenere la natalità”.

Ha quindi segnalato gli obiettivi del suo dicastero dopo l’incontro delle famiglie “Messico 2009” e prima di quello “Milano 2012”, in primo luogo nella sua “attività normale”: “relazioni con i Vescovi e le Conferenze Episcopali; con le associazioni familiari, le associazioni pro-vita; relazioni con gli organismi della Santa Sede e con molte entità civili ed ecclesiastiche; organizzazione di seminari e congressi; partecipazione ai congressi organizzati da altre istituzioni”.

La conferenza del Messico, ha indicato, ha sottolineato l’opportunità di “avviare due progetti: uno di ordine più direttamente ecclesiale, ‘La famiglia cristiana attrice di evangelizzazione’, l’altro di ordine civile, ‘La famiglia, una risorsa per la società’”.

A proposito del primo progetto, il Cardinal Antonelli ha indicato che si tratta di un “servizio reso alla comunità ecclesiale e alla pastorale familiare”.

Molti Paesi, ha spiegato, “vivono esperienze pastorali molto belle e fruttuose, valorizzando le famiglie come attori responsabili dell’evangelizzazione nel quotidiano, nei rapporti con il proprio ambiente, nella vita sociale e nelle attività della Chiesa”.

Il progetto si propone di “raccogliere e far circolare, nel tempo, dopo un appropriato discernimento, le esperienze più significative e quelle più adeguate a ispirare e stimolare gli altri”.

Il Cardinale ha anche ricordato la celebrazione a Roma di un “seminario internazionale”, nel settembre scorso, e ha annunciato un “congresso più elaborato” a novembre, anch’esso a Roma, con chiusura il 29 nella Basilica di San Pietro, con una veglia di preghiera presieduta da Benedetto XVI. Sarà l’occasione per far conoscere queste esperienze, per favorire “la comunione e la comunicazione tra le Chiese”.

Tali esperienze interessano “la preparazione al matrimonio e l’accompagnamento delle famiglie”, due temi che saranno oggetto di un “Vademecum” del Pontificio Consiglio.

Quanto al progetto “La famiglia, una risorsa per la società”, comporta vari aspetti. In primo luogo, “lo studio attento di molti dati statistici già disponibili per spiegare come la famiglia tradizionale, anche se imperfetta, ma fondamentalmente sana, benefici ampiamente la società, mentre le cosiddette nuove forme di famiglia la danneggiano”.

C’è poi “una nuova ricerca sociologica per verificare se, nell’opinione e nelle aspirazioni delle persone, la famiglia tradizionale viene ancora considerata la risorsa principale per la società, e quindi merita il sostegno necessario per superare gli ostacoli e compiere la propria missione. Questo studio e questa ricerca sono proposti alle Conferenze Episcopali di alcuni Paesi scelti a titolo di esempio per poter presentare i risultati nel settimo incontro mondiale delle famiglie, a Milano nel 2012”.

L’obiettivo segnalato dal Cardinal Antonelli è quello di “sensibilizzare l’opinione pubblica dei Paesi coinvolti grazie all’eloquenza dei fatti, ed esortare in altri Paesi i laici e le associazioni a proseguire con lo stesso metodo la propria azione a favore della famiglia”.

Il Cardinale Antonelli ha quindi alluso alla “testimonianza della famiglia Martin”, presentando anche il contesto della “crisi della famiglia nella società attuale”, per manifestare che la famiglia rappresenta “l’istituzione della gratuità” e ha bisogno di un sostegno “culturale e politico”.

“Le famiglie fondate sul matrimonio offrono alla società beni fondamentali per la generazione di nuovi cittadini e l’aumento delle virtù sociali – ha concluso il porporato –. Hanno quindi diritto a un giusto riconoscimento culturale, giuridico ed economico”.

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ZENIT Staff

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