In Azerbaijan come giovani ambasciatori della pace

E’ partito il “Viaggio di amicizia” dell’Associazione Rondine – Cittadella della Pace

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di Serena Sartini

BAKU, venerdì, 16 luglio 2010 (ZENIT.org).- E’ notte quando arriviamo a Baku, la capitale dell’Azerbaijan che si affaccia sul Mar Caspio. Una città che intreccia culture ed etnie, religioni e storie. Parte da qui il “Viaggio di Amicizia” che l’Associazione Rondine – Cittadella della pace di Arezzo ha voluto costruire nel Caucaso del Sud e in Turchia. Quindici giorni (dal 15 luglio al primo agosto) durante i quali la delegazione macinerà chilometri e abbraccerà idealmente un popolo che da oltre vent’anni vive tensioni e conflitti. Azerbaijan, Georgia, Armenia, Turchia: questi i Paesi che Rondine visiterà per dare un segno di pace e speranza, a un popolo martoriato da guerre dimenticate.

È la diplomazia della pace, una diplomazia che usa il linguaggio della convivenza e della fraternità, quella che Rondine porta in questo viaggio e che abbatte i muri delle divisioni tra Armenia e Azerbaijan, fra Armenia e Turchia, fra Georgia e Ossezia. Sono i giovani i veri protagonisti di quest’avventura che, come sempre avviene per ogni viaggio, porta venti di cambiamento. I giovani dello Studentato di Rondine, esperienza unica nel panorama internazionale dove convivono giovani dei diversi Paesi in guerra dal Medio Oriente al Caucaso Meridionale, dalla Federazione russa ai Balcani fino all’Africa, condividono questa avventura, insieme.

Gli studenti di Rondine arrivano in Caucaso per dare quel piccolo-grande segno di speranza e pace che vivono ogni giorno nello Studentato. Incontreranno le Rondini d’Oro, ovvero gli studenti che hanno già concluso il loro periodo di studi a Rondine e che rientrando nei loro Paesi, portano una nuova “cultura della pace”. Il viaggio inizia oggi da Baku, con incontri istituzionali, politici, del mondo accademico e religioso. Ma sarà l’incontro con la gente del posto a fare da filo conduttore al viaggio.

Uno dei primi appuntamenti significativi sarà la visita della delegazione al campo profughi in Azerbaijan: qui vivono gli sfollati azeri, in seguito al conflitto con l’Armenia per il Nagorno Karabach.

Il viaggio proseguirà in Georgia, tappa fondamentale per rafforzare i legami che Rondine porta avanti da anni a livello accademico. Qui gli studenti vengono selezionati accuratamente per fargli vivere l’esperienza di convivenza dello Studentato internazionale.

L’Armenia sarà l’ultimo tassello dell’area caucasica meridionale: il Mar Nero e il Mar Caspio si uniranno così in un unico ponte, prima di passare in Turchia, dove la delegazione di Rondine potrà incontrare anche il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I: sarà l’ultima tappa che sugellerà il viaggio, nel segno del dialogo interreligioso.

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ZENIT Staff

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