ROMA, martedì, 13 luglio 2010 (ZENIT.org).- La Radio Vaticana ha detto di aver appreso con “stupore” i risultati di una superperizia conclusasi dopo cinque anni di indagine tecnica in merito alle morti da elettrosmog avvenute tra il 1990 e il 2003, nell’ambito dell’inchiesta per omicidio colposo che vedeva indagati tra gli altri anche tre dirigenti dell’emittente pontificia.
La perizia di natura epidemiologica di 140 pagine firmata dal professor Andrea Micheli è stata disposta nel 2005, in sede di incidente probatorio, dal gip Tribunale di Roma, Zaira Secchi.
La finalità era quella di studiare l’incidenza delle leucemie infantili e la mortalità in adulti e bambini per leucemia e per altri tumori del sistema emolinfopoietico in un’area di raggio di sei chilometri dalle antenne di Radio Vaticana, localizzate nel Centro di Santa Maria di Galeria (a una ventina di km da Roma), e da quelle del quartier generale della Marina militare, MariTele, in localià La Storta.
“Lo studio – secondo quanto si apprende dai giornali – suggerisce che vi sia stata una associazione importante, coerente e significativa tra esposizione residenziale alle strutture di Radio Vaticana ed eccesso di rischio di malattia per leucemia e linfomi nei bambini, e che le strutture di MariTele, in modo limitato e additivo, abbiano plausimibilmente contribuito all’incremento di quel rischio”.
Nella perizia del professor Micheli si afferma che l’esposizione per un periodo superiore ai dieci anni alle antenne di Radio Vaticana per i bambini sino a 14 anni di età, che hanno abitato nella fascia tra 6 e 12 km, ha determinato un eccesso di incidenze di leucemie e linfomi.
“La Radio Vaticana – si legge in una nota diramata nella serata del 13 luglio dalla direzione dell’emittente – presenterà al più presto le proprie considerazioni e le controdeduzioni dei propri consulenti tecnici, il prof. Umberto Veronesi e la dott.ssa Susanna Lagorio”.
“E’ bene ricordare – continua poi – che secondo la letteratura scientifica internazionale in materia non è stata mai dimostrata l’esistenza di un nesso di causalità come quello ipotizzato – a quanto sembra – dalle conclusioni della perizia, che non vanno quindi ritenute assodate”.
“In tale occasione – fa sapere ancora – occorre tuttavia ribadire ancora una volta che la Radio Vaticana ha sempre osservato le indicazioni internazionali sulle emissioni elettromagnetiche e, dal 2001, in seguito ad accordo con le competenti autorità italiane, ha osservato i più restrittivi limiti stabiliti dalla sopravvenuta normativa italiana in materia, in modo tale da rispondere attentamente, come dovuto, ad ogni eventuale preoccupazione della popolazione circostante”.
Nel 2001 un Gruppo di studio internazionale costituito dall’allora Ministro della Salute Umberto Veronesi proprio per fare un esame approfondito della questione relativa al Centro di Santa Maria di Galeria, in base ai dati disponibili aveva escluso un nesso fra le attività della Radio e le malattie tumorali e leucemiche verificatesi nella zona.