di padre Piero Gheddo*
ROMA, martedì, 13 luglio 2010 (ZENIT.org).- Lunedì 12 luglio, “Il Corriere della Sera” ha pubblicato un articolo dal titolo “Milano più calda del Cairo”. Domenica la Spagna ha vinto la Coppa del Mondo di calcio, oggi noi “milanesi” ci consoliamo: almeno un primato ce l’abbiamo anche noi!
A Milano, nel mio studio all’ombra, nel pomeriggio il termometro segna 34-35 gradi con un altissimo grado di umidità. Però si può sopravvivere lamentandosi un po’. Ma stamattina mi arriva una lettera da Beneedwar in Bangladesh da un mio confratello missionario del Pime, padre Luigi Scuccato, classe 1920 (quella di Papa Giovanni Paolo II), che fra l’altro mi scrive: “Nonostante i miei 90 anni già compiuti e il caldo infernale di questi giorni (siamo sui 40 e più gradi), grazie al buon Dio sto bene e tengo duro”.
Padre Scuccato è ancora parroco a Beneedwar, una parrocchia (o missione in un paese dove i cattolici sono lo 0,3% dei 150 milioni di bengalesi) che ha circa 4.000 battezzati dispersi in una quarantina di villaggi in una vasta regione e diverse centinaia di catecumeni. Le cappelle sono poco più di trenta perché a volte il villaggio non è tutto cristiano ma ci sono solo alcune famiglie battezzate. Sei sono in muratura, le altre di fango e paglia. Una cappella in muratura con la stanza e i servizi per il padre costa 6.000 Euro. “La cappella in muratura attira molto – mi scrive padre Scuccato -, ma le facciamo quando troviamo i soldi”.
Il caro amico ha rinunziato tre volte alla sua parrocchia di Beneedwar ma il vescovo locale di Rajshahi gli ha detto: “Finché stai bene va avanti. Quando sarà il momento di ritirarti, te lo dirò io”. Scuccato obbedisce nonostante l’età, gli acciacchi e la stanchezza. Visitandolo nel gennaio 2009 gli ho chiesto se è contento di essere ancora parroco. Risponde di sì, anche perché il vescovo gli ha mandato un coadiutore locale giovane e molto bravo, che lo libera dalle fatiche e dai viaggi più disagiati: “E’ giovane e va tenuto un po’ a freno, ma sono contento di lui”.
Padre Luigi è in missione dal 1948 e il Bangladesh è uno dei paesi più poveri del mondo. E’ rimasto fedele alla vocazione missionaria e il Signore continua ad aiutarlo. E’ una “buona notizia” che nelle cronache quotidiane dei media non trova spazio.
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*Padre Piero Gheddo (www.gheddopiero.it), già direttore di Mondo e Missione e di Italia Missionaria, è stato tra i fondatori della Emi (1955), di Mani Tese (1973) e Asia News (1986). Da Missionario ha viaggiato nelle missioni di ogni continente scrivendo oltre 80 libri. Ha diretto a Roma l’Ufficio storico del Pime e postulatore di cause di canonizzazione. Oggi risiede a Milano.