di Carmen Elena Villa
WASHINGTON, giovedì, 8 luglio 2010 (ZENIT.org).- Una nuova pillola classificata tra gli anticoncezionali d'emergenza potrebbe essere disponibile nelle prossime settimane per qualunque donna con più di 17 anni sugli scaffali delle farmacie degli Stati Uniti.
Si tratta di "Ella" o "EllaOne", approvata il 17 giugno dalla Food and Drug Administration (FDA), l'agenzia governativa statunitense per il controllo di alimenti e medicinali.
La pillola agisce fino a cinque giorni dopo il rapporto sessuale. Secondo l'impresa farmaceutica francese HRA Pharma, che la produce, si tratta della pillola del giorno dopo in una "versione migliorata".
Come agisce?
"EllaOne" contiene una molecola chiamata ulipristal acetato (CDB-2914), antiprogestinico di seconda generazione.
L'effetto di "Ella" consiste nel bloccare l'azione del progesterone, un ormone prodotto dal corpo della donna che ha la funzione di accogliere l'ovulo fecondato perché possa impiantarsi nell'utero. Potrebbe anche uccidere l'embrione una volta impiantato per l'azione dell'ulipristal acetato.
Il farmaco ha effetti simili al mifepristone e alla pillola RU-486, introdotti nel mercato statunitense 10 anni fa.
Manipolazione
Erin Gainer, manager di HRA Pharma, ha dichiarato che "la contraccezione d'emergenza è un reale bisogno terapeutico, come attesta questa nuova pietra miliare".
"Il nostro obiettivo è quello di garantire la disponibilità di EllaOne ai milioni di donne che possono averne bisogno", ha aggiunto. "Intendiamo mettere in atto, attraverso le nostre strutture commerciali e di marketing e quelle dei nostri partner privilegiati, programmi che possano assecondare questo progetto".
Parlando con ZENIT nel maggio 2009, il professor Lucio Romano, dirigente ginecologo nel Dipartimento di scienze ostetrico-ginecologiche, urologiche e medicina della riproduzione dell'Università di Napoli "Federico II", ha detto che nella strategia di promozione di questo farmaco si cerca di "presentare la gravidanza, in quanto non programmata o desiderata, come una malattia da 'trattare'".
Dal canto suo, il Population Research Institute, in un comunicato inviato a ZENIT, invita a chiedersi "come può una pillola 'evitare' la gravidanza cinque giorni dopo un rapporto sessuale", e spiega che "gli spermatozoi possono raggiungere la tromba e fecondare l'ovulo in pochi minuti".
La HRA Pharma insiste sul fatto che la pillola non è abortiva. "Secondo il suo punto di vista, la gravidanza non inizia al momento del concepimento, ma con l'impianto dell'embrione nell'utero della madre, da cinque a sette giorni dopo", denuncia il comunicato del Population Research Institute.
"Se si disinformano le donne manipolando il linguaggio per eludere la loro coscienza, com'è possibile parlare di 'diritto di scelta'?", chiede.
Punti contrari
Vari gruppi pro-vita negli Stati Uniti si sono pronunciati contro questo farmaco e a favore della vita dal momento del suo concepimento. Beth Lauver, direttrice dell'apostolato arcidiocesano Respect Life, ha detto che si tratta "semplicemente di un'altra forma di aborto precoce".
Il dottor Brian Gosser, del Centro Medico Saint Anthony di South County, ha invece dichiarato che il principale aspetto di disaccordo nei confronti di questo farmaco riguarda "la questione morale su quando inizi realmente la vita".
"Se crediamo, come insegna la Chiesa, che la vita inizia nel momento in cui l'ovulo e lo spermatozoo si uniscono nel concepimento, allora logicamente qualsiasi farmaco che voglia evitare la prosecuzione della gravidanza prevenendo l'impianto o bloccando l'aiuto del progesterone al bambino sarebbe un abortivo ed è moralmente inaccettabile", ha specificato.