CITTA' DEL VATICANO, lunedì, 5 luglio 2010 (ZENIT.org).- Papa Benedetto XVI ha sottolineato questo lunedì mattina le virtù di San Giuseppe, uomo che confidò pienamente nel Progetto divino. “L’intervento divino nella sua vita non poteva non turbare il suo cuore”, ha detto.
Il Pontefice si è riferito al padre adottivo di Gesù inaugurando la fontana di San Giuseppe, donata in onore del suo nome di Battesimo dal Governatorato dello Stato vaticano.
La fontana è formata da due bacini per l'acqua, il primo di sei metri e il secondo di otto. Al centro ha una palma. Sei sculture bronzee, dell'artista Franco Murer, illustrano alcuni momenti della vita del Santo Custode: il matrimonio di Maria e Giuseppe, il primo sogno di Giuseppe, la nascita di Gesù, la fuga in Egitto, il ritrovamento di Gesù nel Tempio, il lavoro quotidiano della Famiglia di Nazareth.
“Giuseppe, fidandosi di Dio, acconsente e coopera al piano della salvezza”, ha dichiarato il Papa.
“Affidarsi a Dio non significa vedere tutto chiaro secondo i nostri criteri”, ha indicato. “Affidarsi a Dio vuol dire svuotarsi di sé, rinunciare a se stessi, perché solo chi accetta di perdersi per Dio può essere 'giusto' come San Giuseppe, può conformare, cioè, la propria volontà a quella di Dio e così realizzarsi”.
Benedetto XVI ha sottolineato come nel Vangelo non sia riportata alcuna parola pronunciata direttamente da San Giuseppe, “il quale svolge la sua attività nel silenzio. E’ lo stile che lo caratterizza in tutta l’esistenza, sia prima di trovarsi di fronte al mistero dell’azione di Dio nella sua sposa, sia quando – consapevole di questo mistero – è accanto a Maria nella Natività”.
La fontana, ha osservato il Vescovo di Roma, “costituisce un simbolico richiamo ai valori della semplicità e dell’umiltà nel compiere quotidianamente la volontà di Dio, valori che hanno contraddistinto la vita silenziosa, ma preziosa del Custode del Redentore”.