di Carmen Elena Villa
ROMA, venerdì, 2 luglio 2010 (ZENIT.org).- Un importante complesso archeologico è stato inaugurato questo lunedì nella Basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma, dopo i Vespri solenni presieduti da Papa Benedetto XVI in occasione della solennità dei Santi Pietro e Paolo che la Chiesa cattolica ha celebrato martedì.
Le nuove opere sono state inaugurate nel contesto del programma di riordino e rivitalizzazione della Basilica promosso in occasione dell’Anno Paolino, celebrato tra il 2008 e il 2009.
Tra i nuovi spazi restaurati ci sono gli scavi nell’ipogeo, che hanno dato visibilità al sepolcro di San Paolo e sono stati annunciati da Benedetto XVI nella sua omelia al termine dell’Anno Paolino. Figurano anche il miglioramento delle strutture e dei servizi di accoglienza ai pellegrini.
“E’ stata praticata una piccolissima perforazione per introdurre una speciale sonda, mediante la quale sono state rilevate tracce di un prezioso tessuto di lino colorato di porpora, laminato con oro zecchino e di un tessuto di colore azzurro con filamenti di lino”, ha detto in quell’occasione il Pontefice.
Nel complesso archeologico si possono apprezzare anche numerosi capitelli corinzi, così come alcuni resti della basilica teodosiana sopravvissuti alla distruzione provocata dall’incendio avvenuto nel 1823 e alla successiva esposizione alle intemperie.
Al lato è stato costruito un edificio con una caffetteria, un luogo per la vendita di libri, oggetti e souvenir religiosi e un deposito per le 4.000 sedie che servono per le cerimonie che si realizzano nella Basilica.
La “cantina” ha dato protezione al resto degli edifici di epoca romana e medievale e a elementi del colonnato di tre chilometri che partiva dalla piramide Cestia.
Contiene anche resti trovati di recente negli scavi realizzati dal Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana e dai Musei Vaticani, che ora si configurano in un’area archeologica museale che può essere visitata facilmente.
E’ stata inoltre inaugurata una lunga galleria di esposizione di video, che in modo didattico e in dieci vetrine blindate accoglie oggetti che testimoniano la storia del complesso basilicale e monastico di San Paolo: ornamenti sacri, ceramica, monete, medaglie e i ritrovamenti più significativi resi noti recentemente all’opinione pubblica.
La galleria contiene anche un sarcofago ritrovato dopo l’incendio del 1823, finora conservato nei Musei Vaticani.
La galleria verrà collegata con il complesso museale, rappresentato dal chiostro, dall’abbazia benedettina e dalla pinacoteca, e con l’area archeologica protetta.
[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]