ISKENDERUN, martedì, 8 giugno 2010 (ZENIT.org).- I funerali di monsignor Luigi Padovese, presidente della Conferenza Episcopale della Turchia, assassinato dal suo autista giovedì scorso, sono stati celebrati questo lunedì nella Cattedrale di Iskenderun con un’affluenza di fedeli che ha battuto ogni record.
Il rito è stato presieduto da monsignor Ruggero Franceschini, Arcivescovo di Smirne, che nella sua omelia ha rivolto parole di incoraggiamento alla comunità cattolica locale sprofondata nella tristezza.
“Non abbiate paura! Non perdetevi di coraggio, siate lieti, come gli Apostoli, di vivere nella sofferenza e nella prova, senza venir meno alla vostra fede, che è il motivo della nostra speranza”, ha affermato il presule.
“Nessuno riuscirà a spegnere questa fiamma – ha aggiunto -, perché è sostenuta non solo da tanti martiri e santi di questi luoghi e dalla Vergine santissima, patrona di questa comunità, ma da oggi anche da un altro angelo sul trono di Dio: il vostro, il nostro Vescovo Luigi”.
Il vicario apostolico dell’Anatolia è stato assassinato il 3 giugno dal suo autista, Murat Altun, che ha confessato il crimine.
Una morte violenta che, come ha detto monsignor Franceschini, “ci ha lasciati commossi, senza capire come sia potuta accadere una cosa così terribile, soprattutto a un uomo di Chiesa, un Vescovo molto amico dei turchi e della Turchia”.
“A noi cristiani questa sua morte ricorda come la fedeltà al Vangelo, in certe situazioni, possa essere pagata con il sangue”.
Al funerale hanno partecipato le autorità locali e il capo della Polizia.
Tra le opere realizzate da monsignor Padovese da quando era stato nominato Vescovo nel 2004, monsignor Franceschini ha menzionato lo straordinario dialogo di vita con i musulmani, la creazione di un servizio di distribuzione di cibo a domicilio per 70 famiglie in difficoltà, una sola delle quali cristiana, e le buone relazioni con le autorità civili.
Speranza per il futuro
Parlando all’agenzia Fides, padre Roberto Ferrari, OFM Cap, Superiore della fraternità francescana di Mersin, ha affermato che “in questo momento di lutto e di dolore siamo convinti, parlando con gli occhi della fede, che dal sacrificio di mons. Padovese scaturirà un bene più grande per la comunità cattolica in Turchia”.
Padre Ferrari risiede in Turchia da più di 60 anni. “Mons. Luigi era per me un fratello e un amico”, ha confessato. “Abbiamo condiviso lunghi anni di missione, nel servizio amorevole alla comunità, nella testimonianza di vita francescana”.
“La celebrazione delle esequie è stata davvero sentita e commovente. Si è registrata una straordinaria partecipazione di fedeli cattolici, di cristiani di tutte le confessioni, di fedeli musulmani venuti a rendere omaggio alla figura di Mons. Luigi”.
“Tutti hanno espresso solidarietà, vicinanza e partecipazione al nostro lutto. Non possiamo che dire grazie a tutti coloro che ci sono vicini in questo momento di dolore. Questa testimonianza ci ha toccato profondamente: siamo certi sia un seme che porterà frutti in futuro”.
“E’ il Signore che guida la storia, fatta di gioie e di prove, della comunità cattolica in Turchia”, ha concluso padre Ferrari. “La nostra speranza certa è che da questo evento tragico nascerà un bene più grande. Il sangue dei nostri martiri sarà seme dei cristiani, farà fecondare il Regno di Dio”.