Speranza come identità. La Settimana di S. Ansgar ad Amburgo

di Giovanni Patriarca

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ROMA, giovedì, 11 febbraio 2010 (ZENIT.org).- Si è recentemente svolta ad Amburgo (Germania) la 37ma settimana di San Ansgar. Questa tradizionale ricorrenza della comunità cattolica della città anseatica è un rispettoso omaggio al santo patrono, che è anche conosciuto con il nome di Apostolo del Nord.

San Ansgar è nato presumibilmente nell’801 a Corbie, in Piccardia, e dopo essere entrato nell’Ordine benedettino si reca nell’823 in qualità di docente al convento di Corvey, nei pressi di Höxter.

Il suo spirito coraggioso e missionario lo porta nell’826 ad intraprendere un viaggio verso la Scandinavia. Nell’831 diviene Vescovo di Amburgo e delegato pontificio per la Danimarca, la Svezia e i Territori Slavi. Dopo la distruzione di Amburgo nel 845 ad opera dei Normanni, la sede vescovile si trasferisce a Brema, dove S. Ansgar muore il 3 febbraio dell’anno 865.

Per questo motivo, ogni anno agli inizi di febbraio la Diocesi di Amburgo ricorda con attività religiose e culturali la vita e le opere del suo benemerito Vescovo. Il tema di questa settimana di riflessione e preghiera ha un titolo molto significativo e pregnante: “Biotope der Hoffnung” (Luoghi della speranza).

In verità il bio-topo è un termine scientifico che caratterizza un ambiente in cui convivono organismi animali e vegetali che danno vita ad un’unità funzionale: l’ecosistema. A monte della riflessione vi è la considerazione portante che la speranza cristiana non si esaurisce nell’individuo, ma è una forza viva e positivamente contagiosa. Non è circoscritta in un luogo definito, ma si espande verso l’esterno a beneficio dell’umanità intera.

L’Arcivescovo Werner Thissen ha puntualizzato, sulla via maestra tracciata dall’Enciclica Spe Salvi di Benedetto XVI, che “la speranza non può terminare al confine di un spazio delimitato. Il nostro obiettivo deve essere il potenziamento dello spazio vitale della speranza cosicché essa possa continuare ad espandersi”.

La speranza, quindi, diviene parte integrante e struttura identitaria della comunità cristiana, alla quale è affidato il compito di gettare sulla terra apparentemente sterile i semi della fede e delle carità.

La settimana di S. Ansgar ha assunto, oramai da tempo, un carattere ecumenico per la partecipazione dei rappresentanti delle altre confessioni cristiane agli eventi culturali e liturgici.

Quest’anno la cerimonia di chiusura è stata celebrata con la recita dei vespri e la celebrazione eucaristica presieduta dal Cardinale Christoph Schönborn, Arcivescovo di Vienna.

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ZENIT Staff

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