PARIGI, martedì, 9 febbraio 2010 (ZENIT.org).- Intervenendo mercoledì scorso a Parigi al Vertice Global Zero per il disarmo nucleare, l'Arcivescovo di Baltimora (Stati Uniti), monsignor Edwin O'Brien, ha sottolineato le ragioni che portano la Chiesa ad opporsi decisamente a una guerra nucleare.

Nell'incontro, che ha riunito duecento leader internazionali per sviluppare strategie per eliminare le armi nucleari, il presule - membro del Comitato Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti - ha segnalato vari passi che gli USA devono compiere per eliminare questo tipo di armi.

Monsignor O'Brien ha affermato che l'insegnamento morale della Chiesa sulle armi nucleari si basa sul suo impegno a difendere la vita umana.

La Santa Sede, ha ricordato, "ha ratificato il Trattato di Non Proliferazione Nucleare e ha partecipato attivamente a varie conferenze per esaminare il Trattato negli ultimi quarant'anni".

L'Arcivescovo ha affermato che i Vescovi degli Stati Uniti hanno pubblicato lettere pastorali e comunicati pubblici sulla politica nucleare del Paese, e sono continuamente coinvolti nel dialogo con funzionari pubblici sulla questione.

"Il rischio reale inerente alla guerra nucleare fa sì che le probabilità di successo siano difficili da raggiungere", ha detto.

Tracciando i principi dell'insegnamento sulla guerra, l'Arcivescovo O'Brien ha spiegato che "la guerra nucleare viene respinta nell'insegnamento della Chiesa perché non può garantire l'immunità di quanti non combattono".

"La distruzione e le radiazioni persistenti violerebbero il principio di proporzionalità", ha aggiunto.

"Mini bombe" nucleari

Per l'Arcivescovo, "anche l'uso limitato delle cosiddette ' mini bombe nucleari' potrebbe ridurre i limiti a futuri usi e provocare un danno indiscriminato e sproporzionato".

"Il possesso continuato delle armi nucleari mina gli sforzi per la non proliferazione e contribuisce al pericolo che materiali nucleari perduti cadano in mano ai terroristi".

"Ogni sistema di armi nucleari e ogni politica sulle armi nucleari dovrebbe essere ponderato in base all'obiettivo ultimo di difendere la vita umana e la dignità, e a quello collegato di liberare il mondo da queste armi", ha affermato.

Il presule ha chiesto che ogni Paese determini i passi che bisogna compiere per raggiungere questo scopo, segnalando che "la via verso l'abolizione sarà lunga e pericolosa".

"Per la mia Nazione - ha osservato -, ciò richiede il negoziato e la ratifica di un inizio di prosecuzione del Trattato con la Federazione Russa, la ratifica del Comprehensive Test Ban e l'adozione di un atteggiamento nucleare che respinga l'utilizzo come prima risorsa delle armi nucleari e il loro uso contro minacce non nucleari".

"Non sarà semplice - ha riconosciuto -. Le armi nucleari possono essere smantellate, ma non si possono cancellare né la conoscenza umana né la capacità tecnica di costruire armi".

"L'umanità deve tuttavia procedere su questa via con cura e coraggio, per costruire un futuro libero dalla minaccia nucleare", ha concluso l'Arcivescovo O'Brien.

L'iniziativa Global Zero è stata lanciata nel dicembre 2008 per promuovere l'eliminazione delle armi nucleari. Il vertice della settimana scorsa è stato organizzato per preparare il Vertice Mondiale sulla Sicurezza Nucleare, in programma ad aprile, convocato dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama, e la Conferenza di Revisione del Trattato di Non Proliferazione Nucleare, che si svolgerà il mese prossimo.