Le Settimane sociali per “tornare a crescere”

Presentata a Roma la “Lettera di Aggiornamento per un cammino di discernimento”

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di Antonio Gaspari

ROMA, venerdì, 5 febbraio 2010 (ZENIT.org).- Tornare a crescere in tutti i sensi, riaccendendo la luce in difesa della vita e della famiglia, ridare autorità agli insegnanti e ai genitori, valorizzare e integrare l’immigrazione evitando irenismo e razzismo. Sono questi alcuni dei punti indicati dal Comitato scientifico e organizzatore della 46ª Settimana sociale dei cattolici italiani che si svolgerà a Reggio Calabria dal 14 al 17 ottobre.

Nel corso della conferenza stampa che si è tenuta quest’oggi 5 febbraio a Roma presso la Sala della Presidenza dell’Azione Cattolica Italiana, i diversi relatori hanno presentato la “Lettera di Aggiornamento per un cammino di discernimento” come un passaggio ulteriore verso la definizione dell’agenda che detterà i lavori della Settimana sociale.

La lettera ribadisce la responsabilità di provare a declinare la nozione di “bene comune” in una “agenda di speranza” e di necessità per “tornare a crescere”.

Tra i problemi sociali da risolvere con urgenza, la lettera indica “la situazione demografica del Paese” da tempo denunciata dagli esperti e dalla Chiesa.

Nella ricerca di “soggetti sociali vitali” capaci di “cooperare alla rigenerazione della polis” la lettera indica la famiglia, che il Concilio Vaticano II definì “scuola di arricchimento umano”, perchè “la famiglia con figli concorre alle generazione di ricchezze di ogni genere: dal capitale umano e sociale, alla educazione, alle grandezze propriamente economiche”.

“La famiglia – è scritto nella Lettera – è una fonte di risorse che debbono tornare a generarsi e circolare più liberamente”.

Monsignor Arrigo Miglio, Presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei cattolici italiani e Presidente della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, si è detto soddisfatto dalle buone risposte delle Diocesi alla mobilitazione per la preparazione delle Settimane sociali.

Edoardo Patriarca, Segretario del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei cattolici italiani, ha confermato lo stupore per le tantissime e buone risposte della società civile alla preparazione di questo rilevante evento dei cattolici italiani.

Ci si aspetta una adesione massiccia di delegati, giornalisti e autorità. I posti disponibili sono 950, ma gli inviti saranno oltre duemila.

Franco Miano, Presidente dell’Azione Cattolica Italiana, ha illustrato la mobilitazione dell’Associazione che presiede con incontri e convegni pubblici in sedici regioni italiane.

Per far sì che la preparazione all’evento ecclesiale sia ancor più vissuta in modo fattivo in ambito locale l’Azione Cattolica ha promosso a livello diocesano ed anche parrocchiale, la creazione di occasioni di studio, di confronto e di approfondimento.

Don Nicolò Anselmi, Responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della CEI, ha raccontato della grande attenzione e partecipazione dei giovani al dibattito relativo alla Dottrina sociale, a come la Chiesa guarda ai problemi sociali e con quale spirito indica le soluzioni.

A questo proposito, don Nicolò ha annunciato la pubblicazione nelle prossime settimane di due DVD di studio che contengono gli interventi brevi ed essenziali di docenti esperti nei vari campi della Dottrina sociale della Chiesa.

Secondo il responsabile della Pastorale giovanile, “la prima cosa bella è stata quella di aver creato una spazio per i giovani”.

“Sembrerà paradossale – ha rilevato don Nicolò – ma questa nostra società rende faticoso l’emergere dei giovani”, per questo motivo l’idea della Chiesa di aprire gli spazi della ragione e della discussione sta riscuotendo un grande successo.

Don Giovanni Momigli, Direttore dell’Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro della Diocesi di Firenze, ha sottolineato l’impegno della Chiesa nell’affrontare problemi come quello dell’immigrazione non solo sui grandi numeri ma anche e soprattutto a livello locale.

Il prof. Luca Diotallevi, Vice Presidente del Comitato Scientifico e Organizzatore delle Settimane Sociali dei cattolici italiani, ha spiegato il buon procedere dei lavori preparatori ed ha precisato l’impegno della Chiesa cattolica tutta nel cercare di costruire un futuro possibile.

Diotallevi ha indicato almeno cinque punti su cui il Comitato si è trovato d’accordo e cioè: tornare a crescere soprattutto nel campo del lavoro, senza paure nei confronti del mercato.

Affrontare l’emergenza educativa ristabilendo l’autorità dei docenti e dei genitori. “Professori e genitori non si eleggono”, ha detto Diotallevi.

Interpretare e saper utilizzare l’immigrazione come una nuova risorsa, evitando “l’irenismo ed il razzismo”. Recuperare una grande capacità di mobilità sociale, migliorando il capitale umano e favorendo l’ingegno.

“L’Italia non ha materie prime e la sua ricchezza dipende dalla qualità e dal genio dei suoi cittadini, per questo bisogna smetterla di studiare poco e male”, ha suggerito Diotallevi.

Infine il Vice Presidente del Comitato Scientifico e Organizzatore delle Settimane Sociali, ha ripreso gli appelli di Benedetto XVI e del Cardinale Angelo Bagnasco per quello che ha chiamato “aggiornamento del software politico del Paese”, e cioè “una nuova generazione di cattolici a servizio del bene comune”.

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ZENIT Staff

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