Egitto: finito il restauro del piu antico monastero cristiano al mondo

Ai lavori del Monastero di sant’Antonio hanno partecipato anche molti musulmani

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di Emil Amin

IL CAIRO, venerdì, 5 febbraio 2010 (ZENIT.org).- Grazie al contributo delle autorità egiziane è stato possibile portare a termine i lavori di restauro del Monastero di Sant’Antonio, uno dei principali monasteri copti dell’Egitto.

Costruito nel 356 d.C., il Monastero sorge ai piedi di una montagna, non distante dalla grotta dove sant’Antonio aveva vissuto la sua isolata vita di asceta, a circa 40 km ad ovest di Zafarana e a circa 140 km a sud-est del Cairo, nelle vicinanze del deserto orientale e della costa del Mar Rosso.

In alcune dichiarazioni a ZENIT, l’Abate Justus, Superiore del Monastero di sant’Antonio, ha detto: “Ho trovato molta collaborazione da parte del Ministro della Cultura, quando l’ho incontrato per chiedergli aiuto per salvare il Monastero, specialmente dopo il terremoto del 1992”.

La strada per il Monastero è rimasta chiusa a lungo negli anni Sessanta, durante la guerra con Israele. Invece oggi, è visitato da pellegrini che vengono da tutto il mondo. Questo in gran parte grazie anche agli sforzi del Consiglio superiore delle Antichità egiziano.

Da parte sua, il Direttore del Consiglio superiore delle Antichità, Zahi Hawass, ha detto a ZENIT che “la bellezza di questo evento sta nell’aver mostrato il vero volto della civiltà egiziana, che non opera distinzioni tra siti cristiani, islamici o ebraici”.

Hawass ha confermato che molti di coloro che hanno partecipato al restauro del Monastero – il più antico al mondo – erano musulmani.

Durante i lavori, è venuta alla luce una stanza che risale al 400, con scritture nell’antica lingua copta: “la parte mancante della nostra storia”, ha commentato il Vicario del Monastero, padre Maximos Al Antoni.

I lavori del Monastero, che ha ben 7 chiese al suo interno, sono durati 8 anni e sono costati 15 milioni di dollari.

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ZENIT Staff

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