“Parola di Dio ed Esercizi spirituali”

Intervista al Segretario Nazionale della Federazione Italiana Esercizi Spirituali

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di Antonio Gaspari

ROMA, martedì, 2 febbraio 2010 (ZENIT.org).- Si svolgeranno dal 18 al 20 febbraio prossimo a Sassone (Castelli Romani) i lavori della XXIV° Assemblea Nazionale della Federazione Italiana Esercizi Spirituali (FIES).

Sul tema “Parola di Dio ed Esercizi spirituali: dai temi sinodali ai tempi forti dello Spirito” interverranno tra gli altri: monsignor Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura (“La Parola di Dio nella spiritualità e nella missione della Chiesa”); padre Francesco Rossi De Gasperis, S.I., del Pontificio Istituto Biblico (“La Bibbia negli Esercizi Spirituali e gli Esercizi Spirituali nella Bibbia”); monsignor Renato Corti, Vescovo di Novara (“Chi dà gli Esercizi Spirituali e chi fa gli Esercizi Spirituali”).

Inoltre vi saranno Laboratori per approfondire il rapporto tra Esercizi spirituali e clero, vita consacrata, laici, giovani, famiglie, parrocchia e vocazioni. I moderatori dei Laboratori saranno sacerdoti che hanno grande esperienza sui relativi settori.

Per meglio conoscere la storia, l’attualità e la pratica moderna degli Esercizi spirituali, ZENIT ha intervistato padre Stanislao Renzi, C.P. Segretario Nazionale della FIES.

In un mondo come quello moderno così secolarizzato, quali sono le ragioni che voi proponete per promuovere e praticare gli Esercizi spirituali?

Padre Renzi: “La secolarizzazione, che spesso si muta in secolarismo abbandonando l’accezione positiva di secolarità, mette a dura prova la vita cristiana dei fedeli e dei pastori… è oggi una sfida provvidenziale così da proporre risposte convincenti ai quesiti e alle speranze dell’uomo” (Benedetto XVI).

Gli Esercizi spirituali, in quanto ascolto della Parola di Dio a lungo ruminata, consentono all’esercitante di discernere la volontà di Dio e, uniformandosi ad essa, supera la mentalità in cui Dio è assente e, allo stesso tempo, s’impegna a vivere in comunione con Dio e con i fratelli.

Per questa ragione la Federazione degli Esercizi Spirituali (FIES) promuove gli esercizi spirituali e stimola i responsabili della Case, ad essa aggregate, a programmare ogni anno esercizi per ogni categoria di persone: sacerdoti, religiosi, laici, giovani, anziani in vista del rinnovamento della vita cristiana per dare una risposta alle gravi sfide poste dalla società secolarizzata e dalla indifferenza religiosa.

“Non dimenticate mai che gli esercizi sono una richiesta insistente, che la Chiesa rivolge non solo ai suoi ministri sacri, ai religiosi ed alle religiose, a tutte le persone consacrate, ma anche a coloro che amano rientrare in se stessi, dedicare a Dio del tempo con l’animo aperto alla speranza di incontrarlo sul proprio cammino, per amarlo e seguirlo di più” (Giovanni Paolo II, Udienza alla FIES nel 25° anniversario della sua fondazione).

A proposito dell’attualità degli Esercizi spirituali, così si espresse Paolo VI: “La pratica degli Esercizi costituisce non solo una pausa tonificante e corroborante per lo spirito, in mezzo alle dissipazioni della chiassosa vita moderna, ma altresì una scuola ancora oggi insostituibile per introdurre le anime ad una maggiore intimità con Dio, all’amore della virtù e alla scienza vera della vita, come dono di Dio e come risposta alla sua chiamata”.

Nel 1967 i Vescovi del Triveneto scrissero una lettera sulla “Validità degli Esercizi spirituali”, e raccomandarono “a perseverare in questo apostolato che si rivela giorno per giorno sempre più prezioso”. Senza escludere l’impegno di sperimentare forme che si adattino ai nostri tempi, si insiste “sulla classica struttura degli Esercizi ignaziani, così valida e provvidenziale nel suo clima di riflessione e di profondo silenzio” (Pietro Schiavone, S.I., “Il Progetto del Padre”, pp.12-13).

Molti giovani non sanno neanche più che cosa sono gli Esercizi spirituali e perché si praticano. Può spiegarcelo brevemente?

Padre Renzi: È vero che molti giovani non sanno neanche più che cosa sono gli Esercizi spirituali e perché si praticano: oggi vivono in un mondo che ama il chiasso, non il silenzio e il raccoglimento e molti vogliono essere liberi da leggi e disciplina. A costoro è difficile parlare di “ricerca della volontà di Dio nella disposizione della propria vita”.

Vi sono però tanti (dai 20 ai 30 anni) che praticano gli Esercizi spirituali frequentando assiduamente corsi, a volte nei fine settimana, in case di spiritualità, i cui rappresentanti offrono a loro la possibilità di pregare e riflettere individualmente e comunitariamente, in modo da discernere le scelte della vita e fare un proprio cammino spirituale nella Chiesa. I corsi sono aperti a tutti i giovani che desiderano maturare nella fede e approfondirla al fine: di sforzarsi di ordinare la propria vita secondo il progetto di Dio.

Va anche ricordato che, secondo S. Ignazio, gli Esercizi spirituali non sono un tempo di studio o di semplice raccoglimento e preghiera. Sono ricerca: “Come il passeggiare, il camminare, il correre sono esercizi fisici, così si dicono Esercizi Spirituali ogni modo di preparare e disporre l’anima a togliere tutti gli affetti disordinati e, dopo averli tolti, a cercare e trovare la volontà di Dio nella disposizione della propria vita, per la salvezza della propria anima” (Es. Sp. Ann.1).

Può narrarci la storia degli Esercizi spirituali? Quando sono nati? Cosa dice la Bibbia al riguardo? Quali sono i santi e gli ordini religiosi che hanno praticato il carisma degli Esercizi spirituali?

Padre Renzi: Gli Esercizi spirituali già sono praticati dai Padri del deserto, però quelli che possiamo considerare classici risalgono a S. Ignazio di Loyola che comincia a scriverne il libro nel 1622 e lo perfeziona nel 1548. Il libro inizia agli Esercizi ponendo prima delle domande fondamentali: per qual fine Dio ci ha creati? Lo scopo degli Esercizi, nel pensiero di S. Ignazio, è quello di ordinare la propria vita secondo il progetto di Dio, ovvero l’uomo è creato per servire Dio, e solo attraverso questo può arrivare alla salvezza.

Egli raccomanda di fare gli Esercizi spirituali in un luogo diverso dal proprio ambiente abituale. Esistevano infatti delle “case di esercizi” dove il silenzio e la quiete aiutavano gli esercitanti a fare questi Esercizi spirituali.

Dalla Bibbia S. Ignazio ha attinto le idee per la graduale composizione del libro degli esercizi spirituali, in cui trasfonde i suoi sentimenti trovandovi il segreto per discernere la volontà di Dio. Quindi la Bibbia resta un testo fondamentale per ogni tipo di Esercizi spirituali. Sarebbe lungo cercare tutti i passi della Bibbia che si riferiscono agli Esercizi spirituali. Ne trovo particolarmente uno nel salmo 118, 47-64. Il salmista dice al Signore di aver scrutato le sue vie e di rivolgere i suoi passi verso i comandamenti; si dice pronto a custodire i decreti del Signore. Infine chiede al Signore di insegnarli il suo volere, giacché dell’amore del Signore è piena la terra. Analogo è l’itinerario dell’esercitante il quale rivede la propria vita per orientarsi nel senso della volontà di Dio.

Altri riferimenti potrebbero essere la Vergine Maria che medita in cuor suo tutto quanto avviene intorno Maria, infatti ascoltava e meditava le Scritture, legandole alle parole di Gesù e agli avvenimenti che veniva scoprendo nella sua storia in rapporto al suo Figlio; altro ancora l’invito di Gesù ai discepoli di ritirarsi in solitudine per un riposo che è spiritualmente salutare. Infine il riferimento alle Scritture nel colloquio con i discepoli di Emmaus, perché comprendano quanto è avvenuto nella sua morte e risurrezione. Gli Esercizi di S. Ignazio ripercorrono tutta la vita di Gesù come è narrata nei Vangeli.

Oltre a S. Ignazio di Loyola molti santi hanno praticato gli Esercizi spirituali come rinnovamento della vita crist
iana. Ne citiamo solo alcuni: S. Domenico, S. Francesco d’Assisi, S. Giuseppe Cafasso, S. Paolo della Croce, S. Alfonso Maria de’ Liguori, S. Leonardo da Porto Maurizio, ecc. Tutti sono stati instancabili nella predicazione e anche nel confessionale come ministri della misericordia di Dio, aiutando gli uomini a ritrovare se stessi, a lottare contro il peccato e a progredire nel cammino della vita spirituale.

Il tema scelto dalla FIES quest’anno è “Parola di Dio ed Esercizi spirituali: dai temi sinodali ai tempi forti dello Spirito”. Può illustrarci il perché e come verrà sviluppato il tema?

Padre Renzi: Il Sinodo 2008 ha preso in considerazione la Parola di Dio in tutta la sua ampiezza. Lo scopo era quello di interrogarsi sulla conoscenza e la diffusione della Parola e sulla capacità che ha la Chiesa di estendere e di rafforzare l’incontro dell’uomo di oggi con la Parola di Dio, la catechesi e la pietà popolare.

L’assemblea della FIES, con il tema scelto dal Consiglio nazionale, si pone tra le numerose iniziative per la promozione della Parola di Dio, in vista degli Esercizi spirituali che, fatti con una rinnovata familiarità con la Parola di Dio, potranno avere positivi influssi sulla vita quotidiana degli esercitanti, in un mondo caratterizzato dal relativismo e dal consumismo.

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ZENIT Staff

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