CITTA' DEL VATICANO, lunedì, 1° febbraio 2010 (ZENIT.org).- Puntare sul dialogo ecumenico e interreligioso ed essere accoglienti verso quegli anglicani che desiderano entrare in comunione con la Chiesa: sono queste le due consegne lasciate da Benedetto XVI ai Vescovi della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, nel riceverli questo lunedì in udienza al termine loro visita “ad limina Apostolorum”.

Nel suo discorso il Papa ha menzionato la Costituzione Apostolica Anglicanorum coetibus, pubblicata il 16 novembre 2009 e che regolamenta l'istituzione di Ordinariati personali in grado di accogliere quei gruppi anglicani che desiderano entrare nella piena comunione con la Chiesa cattolica, conservando allo stesso tempo elementi dello specifico patrimonio spirituale e liturgico anglicano (per esempio è prevista la possibilità di ammettere chierici sposati negli Ordinariati personali).

“Il dialogo ecumenico e interreligioso – ha ricordato il Papa – assume grande importanza in Inghilterra e nel Galles, dato il multiforme profilo demografico della popolazione”.

“Incoraggiandovi a svolgere la vostra importante opera in queste aree – ha poi aggiunto –, vi chiedo di essere generosi nel realizzare le direttive della Costituzione apostolica Anglicanorum coetibus per assistere quei gruppi di anglicani che desiderano entrare in piena comunione con la Chiesa cattolica”.

“Sono convinto – ha concluso il Papa – che, con un'accoglienza affettuosa e cordiale, questi gruppi saranno una benedizione per tutta la Chiesa”.

Precedentemente nel suo indirizzo di saluto, mons. Vincent Nichols, Arcivescovo di Westminster e Presidente della Conferenza episcopale d'Inghilterra e Galles, aveva apprezzato la “particolare delicatezza” dimostrata dal Santo Padre nel dare risposta alle esigenze di questi gruppi di anglicani.

“Anni di stretta cooperazione e di amicizia e comunione sempre più profonde con i nostri fratelli e con le nostre sorelle nella Chiesa di Inghilterra ci hanno aiutato a garantire che le varie interpretazioni della Anglicanorum coetibus e le reazioni a essa non hanno seriamente disturbato i rapporti fra le nostre comunioni ecclesiali”, ha sottolineato poi il presule.

“Restiamo pronti a esplorare nuove vie verso la piena comunione insieme con quegli anglicani che, in Inghilterra e nel Galles, desiderano accogliere la sua risposta generosa e paterna alle loro richieste”, ha quindi concluso.

Quest'anno dovrebbe essere avviata la terza fase degli incontri della "Commissione Internazionale tra anglicani e cattolici romani", istituita nel 1970 per dirimere le controversie teologiche tra cattolici e anglicani, e che ora tratterà questioni fondamentali riguardanti la Chiesa - locale e universale - intesa come comunione, e il modo in cui quest'ultima possa discernere, nella comunione, il giusto insegnamento morale.