di Chiara Santomiero
ROMA, mercoledì, 20 gennaio 2010 (ZENIT.org).- Rivisitare la figura di Matteo Ricci, in occasione del quarto centenario della morte, cercando l’ispirazione che ha mosso la sua straordinaria avventura di incontro con la cultura cinese del 1600: è questo l’obiettivo del programma di iniziative presentato oggi alla stampa dal provinciale d’Italia della Compagnia di Gesù, padre Carlo Casalone, e da padre Francesco De Luccia, supervisore degli eventi per il 2010.
“Il programma delle iniziative – ha spiegato Casalone intervenendo alla sede della Radio Vaticana – ripercorre gli assi portanti dell’impegno dei gesuiti in Italia che sono l’interazione con la cultura del nostro tempo, il lavoro con i giovani e l’impegno nel sociale”.
Si parte mettendo al centro lo “stile” missionario di Matteo Ricci con un convegno a Milano, sabato 23 gennaio, organizzato dalla Fondazione culturale S. Fedele.
“Il tema del convegno – ha sottolineato uno degli organizzatori, padre Giuseppe Zito – si riferisce all’opera più importante di Ricci, ‘Dell’amicizia’ che scrisse in cinese, traducendo degli aforismi greci e latini e aggiungendone di suoi”.
“Lo stile amicale – ha proseguito Zito – è la cifra della presenza di Ricci in Cina che non si è recato in questo paese da colonizzatore, ma come persona interessata a una cultura che aveva molto da dare ed è anche ispirazione per essere missionari oggi con un atteggiamento di dialogo e scambio”.
Tutto questo sarà declinato secondi i linguaggi dell’arte, del video, del cinema e della musica, con – tra gli altri momenti dell’iniziativa – la mostra dello scultore giapponese Hidetoshi Nagasawa che interpreta con la sensibilità di artista orientale un soggetto della spiritualità occidentale come la croce e la proiezione del docufilm di Gjon Kolndrekaj, “Matteo Ricci, un gesuita nel Regno del Drago”.
Nel focus della tavola rotonda su “Gli eredi di Matteo Ricci” ci sarà il confronto tra sinologi e teologi sul confronto tra Oriente e Occidente e sul come dire il Vangelo in cinese ma anche essere cristiani cinesi in Italia.
A maggio le iniziative si sposteranno a Roma dove sono previste delle visite guidate alla Chiesa e alla Casa del Gesù nella quale ebbe origine la Compagnia che nel 2010 festeggia anche il 470° anniversario della Fondazione: “rivisitarne le origini – ha spiegato De Luccia – significa non solo dare la possibilità a quanti sono interessati di conoscere le stanzette di S. Ignazio e i luoghi dove la Compagnia mosse i primi passi, ma anche incontrare i gesuiti che oggi cercano di interpretare lo stesso carisma che ha guidato l’azione di Matteo Ricci”.
Dedicati ai più giovani sono il pellegrinaggio a piedi da Loreto a Macerata guidato durante la settimana santa da alcuni padri gesuiti sulle orme di Matteo Ricci e del carisma ignaziano e un campo missionario a Pechino, in agosto, come occasione di condivisione con la chiesa locale.
Ad ottobre, ha annunciato De Luccia, è previsto un convegno a Napoli del Jesuit Social Network, formato dalle associazioni, le cooperative e le fondazioni che in vario modo fanno riferimento alla Compagnia di Gesù e operano a favore dei più poveri.
Per la chiusura dell’anno, infine, è prevista l’inaugurazione a Scutari, in Albania, della nuova sede del liceo gestito dai padri gesuiti.
Tutto il programma delle iniziative dell’anno ricciano passerà attraverso la comunicazione – altra novità annunciata nella conferenza stampa – del neo-istituito ufficio di comunicazione della Provincia d’Italia che avrà l’obiettivo, dopo il 2010 “di rendere più efficace la comunicazione sia ad intra che ad extra, qualificando maggiormente la presenza della Compagnia nel foro mediatico”.
“Dalla celebrazione dell’anno di Matteo Ricci – ha concluso De Luccia – ci aspettiamo di stimolare occasioni di incontro e dialogo con il mondo della cultura e della più vasta opinione pubblica presentando una figura che ha molto da dire al nostro tempo con la sua capacità di lasciarsi affascinare, non solo intellettualmente ma anche affettivamente, da una cultura totalmente ‘altra’ da lui”.