CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 20 gennaio 2010 (ZENIT.org).- In occasione della II Giornata Internazionale di intercessione per la pace in Terra Santa, che si celebrerà in 1.000 città di tutto il mondo domenica 31 gennaio, è giunto agli organizzatori un messaggio di sostegno e di condivisione da parte del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.
Nel testo, firmato dal segretario, monsignor Mario Toso, si sottolinea in particolare l’importanza dei giovani per trasformare il pianeta in un luogo di pace per tutti.
Il mondo, scrive monsignor Toso, “è purtroppo segnato da ingiustizie e conflitti, da sentimenti di odio e violenza che turbano l’esistenza della famiglia umana e che non possono lasciare indifferenti”.
“Tutti, e noi cristiani per primi, siamo chiamati ad essere operatori di pace. È la vocazione dei cristiani”, osserva.
L’autentica pace, ricorda, “non è solo frutto del nostro impegno”, ma “un dono di Dio”, “frutto della fede”.
Per questo, la Giornata di intercessione per la pace è particolarmente importante per “incontrarsi e fissare insieme lo sguardo su Gesù Cristo”.
Rivolgendosi ai giovani, afferma che offrono “una testimonianza e un servizio all’umanità intera”, facendosi, come diceva Papa Giovanni Paolo II, “sentinelle del mattino, le vedette che annunciano le luci dell’alba e la nuova primavera del Vangelo, di cui già si vedono le gemme”.
“Non temete! – esclama nel suo messaggio -. Guardate con speranza all’Uomo Nuovo, al futuro, poiché proprio voi giovani siete la speranza per un futuro di giustizia e di pace!”.
Anche se la situazione che vive oggi il mondo “potrebbe sembrare un monte insormontabile”, “se avrete fede pari ad un granellino di senapa, ‘potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile'”.
“Perseverate nella preghiera per la pace!”, aggiunge monsignor Toso, citando le parole di Sant’Agostino nel dire che questa è un “bene tanto grande, che anche tra le cose terrene e mortali nulla si desidera con maggior ardore, nulla infine si può avere di più perfetto”.
Allo stesso modo, chiede di perseverare nella preghiera, “poiché come insegnava San Giovanni Bosco, che tanto ha amato i giovani”, “Chi prega si occupa della cosa più importante di tutte”.