Stati Uniti: la Chiesa propone “Dieci cose per promuovere le vocazioni”

Iniziativa del direttore dell’Ufficio per il Clero, la Vita Consacrata e le Vocazioni

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di Roberta Sciamplicotti

ROMA, giovedì, 14 gennaio 2010 (ZENIT.org).- Dal 10 al 16 gennaio, la Chiesa cattolica negli Stati Uniti celebra la Settimana Nazionale per la Consapevolezza Vocazionale. Per incoraggiare i cattolici a promuovere le vocazioni, padre David Toups, direttore ad interim dell’Ufficio per il Clero, la Vita Consacrata e le Vocazioni della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti (USCCB), presenta “Dieci cose” che i cattolici possono fare per promuovere le chiamate al sacerdozio e alla vita religiosa.

I primi cinque passi sono diretti a tutti i cattolici, gli altri sono essenzialmente un invito ai giovani cattolici a dire “sì” a una vocazione religiosa.

Quanto alle piste per tutti i cattolici, padre Toups invita in primo luogo a “pregare per un aumento delle vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata”, proseguendo con l’invitare a “insegnare ai giovani come pregare”.

“Papa Benedetto XVI ha dichiarato che se non si insegna ai nostri giovani come pregare non sentiranno mai Dio che li chiama a una relazione più profonda con Lui e nel discepolato della Chiesa”, ha osservato.

Il terzo punto sottolineato dal presbitero è la necessità di “invitare giovani e adolescenti attivi a prendere in considerazione una vocazione al sacerdozio o alla vita consacrata”, che è poi necessario, prosegue nella quarta pista, “rendere attraente”, mostrando “il sacerdozio per ciò che è realmente – una chiamata ad essere un padre spirituale per l’intera famiglia della fede”.

Allo stesso modo, aggiunge, “la vita consacrata per una ragazza è una chiamata ad essere uniti a Cristo in un modo unico, e ad essere una madre spirituale per quanti incontra nella sua vita e nel suo servizio”.

“La sfida per i sacerdoti e le religiose è essere modelli gioiosi delle loro vocazioni”, ha sottolineato.

I religiosi sono quindi invitati a predicare la vocazione, della quale “bisogna parlare regolarmente se si vuole che una ‘cultura vocazionale’ getti radici in case e parrocchie”.

Suggerimenti per i giovani in discernimento vocazionale

Padre Toups dedica gli ultimi cinque punti di “Dieci cose che promuovono le vocazioni” ai giovani in discernimento, invitandoli come prima cosa a “praticare la fede”. “Tutti abbiamo bisogno che ci venga ricordato come l’obiettivo della nostra vita sia crescere in una relazione profonda, intima e amorevole con Dio. E’ il primo passo che deve compiere ogni giovane che desidera discernere una qualsiasi chiamata nella sua vita”.

E’ poi necessario “entrare nel Silenzio”, “chiave per la sanità e la completezza”. “Possiamo ‘sentire’ la voce di Dio solo se stiamo in silenzio”, spiega il sacerdote. “La gente dovrebbe provare a trascorrere ogni giorno 15 minuti di tranquilla preghiera – è lì che si può iniziare a ricevere ua chiara indicazione per la vita”.

I giovani sono poi invitati ad essere “buoni discepoli”, prosegue, sottolineando che “i ragazzi possono diventare veri seguaci di Gesù Cristo servendo chi li circonda”.

“Scoprendo la vostra chiamata al discepolato, scoprite anche la vostra chiamata particolare all’interno della Chiesa”.

“Chiedete a Dio cosa vuole dalla vostra vita e sappiate che Egli vuole solo ciò che è bene per voi”, dice ai giovani padre Toups nel non punto. “Se infatti siete chiamati al sacerdozio o alla vita consacrata, questa sarà la via verso la gioia e la soddisfazione”.

“Se sentite che Dio vi sta invitando a ‘provarci’, fate domanda in seminario o in un ordine religioso – conclude il sacerdote –. Ricordate, il seminario o il convento è un luogo di discernimento. Non sarete ordinati o non vi verrà chiesto di professare i voti per molti anni, ma vi sarà data un’ampia opportunità di esplorare la possibilità di una chiamata al sacerdozio o alla vita religiosa”.

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ZENIT Staff

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