ROMA, lunedì, 11 gennaio 2010 (ZENIT.org).- Il Parlamento del Portogallo ha approvato venerdì il disegno di legge del Governo che permette il matrimonio civile tra persone dello stesso sesso. La possibilità che queste coppie possano adottare bambini è rimasta finora fuori dalla nuova legislazione.

La proposta è stata approvata con il sostegno dei voti del Partito Socialista (PS), che governa in minoranza con 97 dei 230 seggi dell'Assemblea. Hanno dato il proprio sostegno anche il Partito Comunista del Portogallo (PCP), il Blocco di Sinistra e i Verdi.

L'agenzia dell'episcopato portoghese, Ecclesia, ha ricordato che vari membri della gerarchia cattolica si sono pronunciati su questo tema nelle ultime settimane.

Monsignor Ilídio Leandro, Vescovo di Viseu, ha lamentato il fatto che il Governo legiferi “contro istituzioni che sono basi naturali e fondamentali” della società.

Il Cardinal-Patriarca di Lisbona, monsignor José Policarpo, ha indicato che “il problema in questione non è l'omosessualità. Il discorso ha altri parametri. In questo momento, è in gioco la natura del matrimonio, che non è una questione religiosa, ma innanzitutto culturale”.

“Le culture millenarie considerano il matrimonio un contratto tra un uomo e una donna, che dà luogo a un'istituzione, la famiglia. Cambiare questa comprensione millenaria di ciò che è la famiglia nell'umanità può avere conseguenze gravissime in futuro”, ha affermato il Cardinale.

Monsignor Manuel Clemente, Vescovo di Porto, ha ribadito dal canto suo che il matrimonio è “basato sull'alterità uomo/donna, che è alla base della costruzione della società”.

“Dico questo da cittadino: c'è qui un valore strutturante della società, istituzionale, relativo a qualcosa che la società ha riconosciuto come molto importante e per questo aveva bisogno di essere salvaguardato e promosso”, ha indicato.