CITTA' DEL VATICANO, domenica, 10 gennaio 2010 (ZENIT.org).- Incontrandosi con i superiori, gli alunni e gli ex alunni del Pontificio Collegio Americano del Nord, Benedetto XVI ha espresso l'auspicio che questa istituzione possa continuare a formare pastori capaci di rendere i cattolici americani lievito del Vangelo nel loro Paese.

Nell'udienza in occasione dei 150 anni dalla fondazione del Pontificio Collegio Americano del Nord, voluto da Pio IX nel 1859, il Santo Padre si è complimentato con il Collegio che è riuscito in questo tempo a rimanere “fedele alla sua visione fondante”, ovvero “formare lodevoli predicatori del Vangelo e ministri dei sacramenti, devoti al Successore di Pietro ed impegnati nella costruzione della Chiesa negli Stati Uniti”.

Il Pontificio Collegio Americano del Nord ospita seminaristi e presbiteri statunitensi che si recano a Roma per approfondire gli studi. Di questa istituzione fa parte la Casa Santa Maria dell'Umiltà, una casa sacerdotale di studio, dove risiedono coloro che frequentano corsi di specializzazione post-laurea presso le università pontificie o che seguono la sessione primaverile dell'aggiornamento della formazione teologica.

L’incontro, ha sottolineato il Papa, ha offerto anche l’opportunità “di riaffermare l’affezione filiale alla Chiesa di Roma, per ricordare il lavoro apostolico compiuto da numerosi alunni e per impegnarsi nuovamente negli alti ideali della santità, della fedeltà e dello zelo pastorale”.

Benedetto XVI ha quindi ricordato il suo viaggio apostolico compiuto negli Stati Uniti nell’aprile 2008 ed ha richiamato le parole pronunciate allora, quando disse che “la Chiesa in America è chiamata a coltivare 'una “cultura” intellettuale che sia genuinamente cattolica,  fiduciosa  nell'armonia profonda tra fede e ragione e preparata a portare la ricchezza della visione della fede a contatto con le questioni urgenti che riguardano il futuro della società americana'”.

Nel secolo e mezzo trascorso dalla sua fondazione, ha continua il Papa, il Collegio ha offerto ai suoi studenti “un'esperienza eccezionale dell'universalità della Chiesa, dell'ampiezza della sua tradizione intellettuale e spirituale e dell'urgenza del suo mandato di portare la verità salvifica di Cristo agli uomini e alle donne di ogni tempo e luogo”.

Per questo, il Pontefice si è detto infine convinto che “il Collegio continuerà a formare pastori saggi e generosi in grado di trasmettere la fede cattolica nella sua integrità, portando la misericordia infinita di Cristo ai deboli e agli smarriti e permettendo ai cattolici d'America di essere un lievito del Vangelo nella vita sociale, politica e culturale della loro nazione”.

Dal canto suo, il Rettore del Pontificio Collegio Americano del Nord, mons. James Checchio, ha ricordato che nel corso di 150 anni di storia sono stati oltre cinquemila studenti immatricolati e richimando il motto dell’istituto, “Firmum est Cor Meum”, ha ribadito l’impegno di essere “sacerdoti saldi nella sequela di Cristo”.