Il servizio, punto centrale del ministero del Papa, secondo “Cor Unum”

Il Cardinale Cordes in Australia per riunirsi con i Vescovi

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SYDNEY, lunedì, 23 novembre 2009 (ZENIT.org).- “Il Santo Padre Benedetto XVI ha fatto della missione della diakonia ecclesiale un punto centrale del suo magistero”, afferma un comunicato del Pontificio Consiglio “Cor Unum” pubblicato questo lunedì dalla Sala Stampa della Santa Sede.

Il testo informa del viaggio del presidente del dicastero responsabile dell’orientamento delle agenzie caritative cattoliche, il Cardinale Paul Josef Cordes, in Australia.

La visita, in svolgimento da questa domenica al 29 novembre, ha l’obiettivo di “rafforzare la testimonianza della Chiesa cattolica nell’ambito della carità”.

Invitato dai Vescovi australiani, il porporato partecipa all’assemblea plenaria della Conferenza Episcopale Australiana (CEA), che si celebra a Sydney.

In questi giorni, “il Cardinale Cordes rifletterà insieme ai Pastori sugli insegnamenti dell’Enciclica Deus caritas est, alla luce delle varie esperienze delle chiese locali”.

Pronuncerà anche una conferenza su questa Enciclica di Benedetto XVI all’Università Cattolica Australiana.

Secondo il comunicato di “Cor Unum”, il servizio della diakonia ecclesiale, “unito all’annuncio della Parola di Dio e alla celebrazione dei sacramenti, manifesta la natura più intima della Chiesa”.

Nel suo viaggio, aggiunge il testo, il Cardinale Cordes affronterà anche “il tema delle differenti dimensioni della carità anche in incontri con sacerdoti, seminaristi, operatori delle associazioni caritative e alcuni rappresentanti di associazioni laicali”.

Nel febbraio scorso, ricevendo in Vaticano il nuovo ambasciatore australiano presso la Santa Sede, Timothy Andrew Fischer, Benedetto XVI ha affermato che “l’impegno della Chiesa con la società civile è ancorato alla convinzione che il progresso umano, sia degli individui sia delle comunità, dipende dal riconoscimento della vocazione soprannaturale di ogni persona”.

“È da Dio che uomini e donne ricevono la loro essenziale dignità – ha detto riferendosi alla Genesi – e la capacità di ricercare la verità e la bontà”.

“In questa ampia prospettiva possiamo imbatterci in tendenze al pragmatismo e al consequenzialismo, tanto prevalenti oggi, che si occupano soltanto dei sintomi e degli effetti dei conflitti, ovvero la frammentazione sociale e l’ambiguità morale, invece che delle loro cause”, ha aggiunto.

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ZENIT Staff

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