ROMA, domenica, 22 novembre 2009 (ZENIT.org).- Le iniziative a favore del crocifisso continuano a moltiplicarsi in Italia e a Strasburgo.
A Lamia, in provincia di Salerno, gli studenti dell’Istituto professionale per l’agricoltura e l’ambiente, riuniti in assemblea, hanno scritto e inviato un documento alla preside Carmela Bove in cui è scritto “Vogliamo un crocifisso in classe altrimenti scioperiamo”.
Ugo Naddeo, rappresentante degli alunni nel consiglio di Istituto, ha ribadito che insieme ad alcune necessità per la scuola “vogliamo che in tutte le nostre classi ci sia il crocifisso”.
La preside Bove ha già firmato l’ordinativo per acquistare e portare i crocifissi nelle aule in cui non ci sono e ha dichiarato di essere contenta della sensibilità che gli studenti hanno dimostrato nei confronti dei “valori primari della comunità alla quale appartengono”.
Presente al convegno nazionale dei Centri di Aiuto alla Vita che si sta svolgendo a Montecatini Terme, il carmelitano padre Angelo del Favero, intervistato da ZENIT, ha ricordato le parole di Gesù riportate dal Vangelo dell’apostolo Giovanni: “Sarò levato da Terra e attirerò tutti a me”.
Padre Angelo ha raccontato di essere stato per otto anni cappellano del carcere dei minori di Verona.
“Ho incontrato tanti ragazzi a cui non ho fatto la predica sui mali morali – ha precisato -, ma ho portato il crocifisso, e quasi tutti mi hanno chiesto di baciarlo e una preghiera per le loro anime. Anche i secondini e il direttore mi hanno chiesto di raccomandarli al crocifisso”.
Padre Angelo ha ricordato Cristo, che era figlio di Dio, ha voluto farsi uomo e scendere sulla terra per portare una rivoluzione d’amore.
“Per questo ha sofferto ed è morto in croce – ha sottolineato -, e in questo modo ha dato un senso alla sofferenza”.
“Nel buio della disperazione Gesù ha portato la luce della redenzione mediante la fede e l’incontro con Lui”, ha aggiunto, perché “chi si lascia afferrare dal crocifisso viene generato a vita nuova”, e come dice il Vangelo “se la luce splende le tenebre non l’hanno soffocata”.
L’eurodeputato Carlo Casini, presidente del Movimento per la Vita, ha annunciato che cercherà di portare il crocifisso in tutti gli uffici degli europarlamentari italiani presenti a Strasburgo, regalandone a ciascuno uno con l’immagine di Giovanni Paolo II.
“Quel Crocifisso – ha sottolineato il Presidente della Commissioni Affari costituzionali del Parlamento europeo – è icona di quei tre crocifissi piantati dagli operai di Solidarnosc ai cantieri Lenin di Danzica che furono l’inizio della rivolta contro la dittatura comunista che ha portato alla caduta del muro di Berlino”. Il crocifisso, quindi, si pone come “simbolo di libertà”.