ROMA, venerdì, 20 novembre 2009 (ZENIT.org).- Questo venerdì, presso il Palazzo del Vicariato di Roma, sono state presentate le Settimane culturali promosse dall’Ufficio diocesano per la pastorale universitaria.
Il calendario degli eventi propone un rinnovato cammino nella cultura, dalla filosofia al diritto, dalle scienze biomediche a quelle umane, dalla tecnologia alle arti, dalla comunicazione all’economia.
Il primo appuntamento, dedicato alla filosofia, è fissato dal 22 al 28 novembre. Al centro della prima Settimana, il “Giovedì culturale” al Teatro Argentina di Roma – organizzato come sempre in collaborazione col Servizio diocesano per la pastorale giovanile – sul tema “Crisi dell’Occidente? Luci e ombre di un’idea”.
All’incontro (giovedì 26 alle 20.30) parteciperanno Franco Cardini (Univesità di Firenze) e il filosofo e scrittore Philippe Nemo (Centre de recherche en philosophie economique di Parigi).
L’ultimo appuntamento del ciclo delle Settimane è in programma, invece, per il mese di giugno 2010, dal 20 al 27, ed è dedicato all’economia.
Nel prendere la parola, in occasione della presentazione, il Direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale universitaria, monsignor Lorenzo Leuzzi, ha detto che “la Chiesa di Roma intende promuovere e sostenere una rinnovata azione di carità intellettuale degli universitari”.
E “per realizzare un nuovo sviluppo – ha aggiunto – è necessario una nuova capacità che si può realizzare nella collaborazione tra le diverse discipline accademiche, attraverso un rinnovato impegno dei docenti universitari cui è affidata la formazione delle nuove generazioni e l’elaborazione di proposte di strategie culturali”.
In questo senso, “le Settimane culturali intendono favorire il rilancio della dimensione culturale delle diverse discipline accademiche non solo nella prospettiva di una ricerca orientata alla formazione professionale, ma anche per la crescita culturale della città”.
“Questo nuovo rapporto tra le Università e la città – ha osservato – si può realizzare attraverso la collaborazione tra le facoltà dei diversi Atenei romani in modo che, nella pluralità delle proposte, possano emergere indicazioni concrete per la promozione di un nuovo sviluppo umano integrale”
Il prof. Tommaso Valentini, dell’Università telematica Guglielmo Marconi, ha spiegato che il tema fondamentale che sarà trattato nei diversi incontri della “Settimana” è quello dell’Occidente, delle sue radici culturali e delle ragioni della sua attuale crisi.
L’intento, ha spiegato, è quello “di far emergere un’idea di Occidente quale ‘autentico scrigno di valori’, non ‘terra della sera e del tramonto’ ma terra di una rinnovata speranza suscitata dall’incontro fecondo tra il lógos filosofico e la fede religiosa”.
Inoltre, ha continuato, “in questa ‘Settimana’ la filosofia stessa e le sue fondamentali domande saranno nuovamente al centro della vita culturale della pólis”; e questo, ha commentato, è “un fatto che dovrebbe suscitare interesse ed anche interrogativi”.
Infatti, ha osservato il docente, la filosofia contemporanea versa in un tale stato di crisi, che si parla di “un generale congedo della razionalità filosofica da qualsiasi fondazione della verità e dell’etica stessa”.
“Nonostante questo clima di generale scetticismo, la Chiesa guarda con rinnovato interesse alla filosofia” che – soprattutto per i giovani – può svolgere ancora una funzione importante come ‘investigazione radicale’”, “scossa maieutica” in grado di suscitare nuove e più profonde esigenze spirituali e “spirito critico” che “scardina le certezze dell’ordinario e può far innalzare lo sguardo oltre i confini stessi dell’esperienza”.
“Una delle implicite finalità della ‘Settimana’ – ha proseguito – è quindi quella di far emergere una nuova passione per la ricerca filosofica, una passione che possa suscitare nuove proposte di senso per la costituzione stessa della nostra società”.
Infine, il prof. Alberto Gambino, ordinario di Diritto privato e Direttore del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università Europea di Roma, ha sottolineato che “essere professori universitari oggi significa rivestire un compito più delicato e impegnativo che deve tenere conto di uno sviluppo sempre più grande dei confini delle conoscenze umane e, ancor più, del mutato contesto italiano, europeo e mondiale in cui si svolge”.
“Non basta – ha aggiunto – limitarsi ad offrire lezioni frontali e impegnarsi in ricerche silenziose e troppo spesso distanti dalle cose del mondo. Siamo chiamati a dare risposte concrete all’emergenza educativa sotto gli occhi di tutti, offrendo una forte testimonianza morale”.
“La ricerca e l’insegnamento per essere credibili devono saper esprimere l’amore profondo per l’arricchimento del tesoro delle conoscenze umane”, ha evidenziato.
Per questo le Settimane culturali, ha concluso, costituiscono l’occasione “di promuovere non un festival di saperi, ma un intreccio fecondo di confronti scientifici multidisciplinari, ambientati in tutte le università romane, rende i docenti educatori di scienza e forse di vita se i loro saperi saranno davvero al servizio di tutti”.