HONG KONG, mercoledì, 18 novembre 2009 (ZENIT.org).- A Hong Kong, la campagna “Dio in autobus” mostra il clero cattolico attraverso una serie di reportages sugli schermi delle vetture, informa l’agenzia delle Missioni Estere di Parigi (MEP), “Eglises d’Asie”.
Quasi un milione e mezzo di utenti ha avuto il privilegio di scoprire i membri del clero cattolico mentre si dedicano ai loro hobby preferiti in una serie di video diffusi sugli autobus di Hong Kong.
Realizzati dal Centro audiovisivo diocesano – noto per la sua creatività –, i filmati, della durata di dieci minuti ciascuno, mostrano il Vescovo di Hong Kong, monsignor John Ton Hon, e altri sei membri del clero nel loro tempo libero.
Si vede il presule mentre gioca a pallacanestro e suona il violino, mentre padre Philip Chan Tak-hung colpisce i bambini di un asilo con i suoi trucchi di magia e il diacono Paul Yeow Yu-hong pratica il tai-chi.
La serie di reportages si inserisce nel processo di evangelizzazione, ha spiegato Loura Foo, responsabile dell’iniziativa.
Una parte dei video mostra i membri del clero nelle loro attività “extraprofessionali”, un’altra è dedicata all’esercizio del ministero sacerdotale.
Secondo Loura Foo, questa presentazione più personale del clero dà “una buona immagine” della Chiesa e ha l’obiettivo di promuovere le vocazioni.
I video della Chiesa cattolica sono stati diffusi tutti i venerdì, sabato e domenica dal 2 ottobre all’8 novembre nei circa 1.600 autobus di Hong Kong che dispongono di uno schermo video.
Secondo l’agenzia Ucanews, sono stati inseriti anche su Youtube, il principale strumento di diffusione e condivisione di video online.
Il programma “Dio in autobus” esiste dal 2001, ma la serie del 2009 è stata concepita in modo particolare in funzione dell’Anno Sacerdotale.
Loura Foo ha reso noto che i reportages hanno ricevuto un’ottima accoglienza da parte degli utenti dei trasporti pubblici.
Rispetto ad altri programmi religiosi diffusi attraverso i canali della tv via cavo, ha aggiunto, il tempo di trasmissione è “molto minore, ma per un pubblico molto più ampio”.