ROMA, lunedì, 9 novembre 2009 (ZENIT.org).- Pubblichiamo la dichiarazione di John Broadhurst, Vescovo di Fulham (Gran Bretagna) e Provincial Episcopal Visitor per la Chiesa d'Inghilterra nelle Diocesi di Londra, Southwark e Rochester, dopo la pubblicazione della Costituzione Apostolica Anglicanorum Coetibus, che provvederà agli Ordinariati Personali per gli anglicani che vogliono entrare in piena comunione con la Chiesa cattolica.

Il Vescovo è presidente di Forward in Faith (Avanzare nella fede), un'associazione di sacerdoti e fedeli anglicani che si oppongono all'ordinazione di donne e di omosessuali attivi nella Comunione Anglicana, affermando che ciò è contrario alla Scrittura e rappresenta un ostacolo all'unità cristiana.

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Pensavo che la notizia originale da Roma fosse estremamente generosa. Oggi sono stati pubblicati tutti i documenti di accompagnamento e sono decisamente impressionanti. Sono rimasto inorridito per il fatto che la Chiesa d'Inghilterra, mentre cercava di soddisfarci, abbia ripetutamente affermato che non possiamo avere la giurisdizione e la vita indipendente di cui la maggior parte di noi pensa di aver bisogno per continuare il nostro pellegrinaggio cristiano.

Ciò che Roma ha fatto è offrire esattamente ciò che la Chiesa d'Inghilterra ha rifiutato. Di fatto, ha accettato la richiesta di consacrare le donne con la fine delle sue speranze ecumeniche. Tutti noi dobbiamo ora chiederci: 'E' quello che vogliamo?'. Per alcuni di noi sospetto che sia il momento di scoprire le carte! Quello attuale è un momento eccitante e allo stesso tempo pericoloso per il cristianesimo in questo Paese. Chi accetterà questa offerta dovrà entrare in negoziato con la Chiesa d'Inghilterra sull'accesso alle chiese parrocchiali e molte altre questioni. Questa situazione non deve essere usata per danneggiare la Chiesa d'Inghilterra, ma credo che abbiamo una valida rivendicazione sulla nostra eredità nella storia.

Lo standard dottrinale chiesto da Roma è il Nuovo Catechismo che molti di noi già usano. Ci verrebbe permesso di usare il rito anglicano o romano e i nostri ordinari avrebbero giurisdizione. Dovremo tutti incontrarci e parlare. Spero che questo possa avvenire in collaborazione con i PEV (Provincial Episcopal Visitors) e con altri Vescovi cattolici. Non è mia abitudine compiere un'estesa analisi di un documento che ho ricevuto solo oggi e non risponderò alla domanda: "Cosa farete?". E' una cosa su cui dobbiamo lavorare insieme.

Con ogni benedizione,

+John Fulham