CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 4 novembre 2009 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha salutato questo mercoledì una ragazza nigeriana appena liberata dalla schiavitù della prostituzione, grazie all’opera della Comunità Papa Giovanni XXIII.
Al termine dell’Udienza generale, tenutasi in piazza San Pietro, la giovane ha fatto da portavoce alle tante storie di dolore e speranza di poveri, disabili, persone sole e disperate che insieme danno vita a questa realtà sparsa ormai in tutto il mondo.
La ragazza è giunta in Vaticano, insieme ad un gruppo di tremila persone della Comunità Giovanni XXIII per ricordare i due anni dalla scomparsa del loro fondatore, don Oreste Benzi, conosciuto in tutto il mondo per la sua opera instancabile volta al recupero di tossicodipendenti, handicappati, minori emarginati ed ex prostitute.
La Comunità Papa Giovanni XXIII, creata nel 1968, è un’associazione internazionale privata di fedeli laici di diritto pontificio, con 600 strutture in 30 Paesi, al servizio quotidiano di 41 mila persone.
Nel salutare i membri della comunità, Benedetto XVI ha ricordato il secondo anniversario della morte di don Benzi ed ha auspicato che “la feconda eredità spirituale di questo benemerito sacerdote sia per voi stimolo a far fruttificare nella Chiesa e per il mondo la provvidenziale opera da lui iniziata a favore degli ultimi della nostra società”.
“Vi accompagno volentieri con la preghiera”, ha concluso il Papa.
Don Benzi presentò in varie occasione a Giovanni Paolo II alcune delle ragazze che la sua comunità era riuscita a liberare dalla prostituzione. Il 15 maggio del 2002 il sacerdote, accompagnato da centinaie di queste giovani, prese parte ad un’udienza concessa dal Pontefice defunto.