WASHINGTON, martedì, 2 novembre 2009 (ZENIT.org).- Nella loro prossima assemblea plenaria di novembre, i Vescovi degli Stati Uniti dibatteranno un documento in cui esorteranno le coppie con problemi di infertilità a ricorrere a trattamenti “legittimi” per realizzare il loro desiderio di essere genitori.
Durante l’assemblea, discuteranno un testo intitolato “Life-Giving Love in an Age of Technology” (“L’amore che dà vita nell’era della tecnologia”), redatto dal Comitato per le Attività Pro-vita della Conferenza Episcopale.
Il testo sottolinea il necesssario legame tra l’atto sessuale e la procreazione e spiega l’opposizione morale della Chiesa alle tecnologie riproduttive artificiali come la fertilizzazione in vitro, la donazione e l’adozione di embrioni, la donazioni di ovuli e spermatozoi, la clonazione e la maternità surrogata.
“La Chiesa ha compassione delle coppie che soffrono per l’infertilità e vuole davvero aiutarle”, spiega la bozza del documento. “Allo stesso tempo, alcune tecnologie riproduttive non sono vie legittime per risolvere questi problemi. Noi Vescovi degli Stati Uniti offriamo questa riflessione per spiegare perché”.
“La offriamo anche per dare speranza – speranza reale che le coppie possano realizzare il proprio potenziale procreativo e costruire una famiglia rispettando i progetti di Dio per il loro matrimonio e per il dono dei figli”.
Il testo includerà una sezione di domande e risposte, testimonianze di coppie e incoraggiamento.
Le cure valide per la fertilità, spiega il documento, includono i trattamenti ormonali e altri farmaci, la chirurgia per riparare le tube di Falloppio danneggiate, la pianificazione familiare naturale e i mezzi per mitigare i fattori di infertilità maschile.
Il testo osserva che questi metodi sono accettabili perché “non sostituiscono l’atto di unione amorosa tra gli sposi; al contrario, aiutano a far sì che questo atto raggiunga il suo potenziale per dar luogo a una nuova vita umana”.
Il documento richiede l’approvazione di due terzi dei Vescovi.
Contro l’aborto
Dall’altro lato, come ha riportato “L’Osservatore Romano”, la Conferenza Episcopale Statunitense ha inviato opuscoli a tutte le Diocesi del Paese avvertendo della pressione che le lobby abortiste stanno esercitando sulla riforma sanitaria progettata dall’Amministrazione Obama.
I Vescovi si dicono sostenitori della riforma, ma non dell’estensione dell’aborto. La riforma sanitaria, avverte il messaggio, “dovrebbe occuparsi di salvare le vite, non di distruggerle”.
Per questo, chiedono ai fedeli di contattare i loro senatori e deputati perché sostengano l’emendamento del deputato Burt Stupak per l’introduzione di “una legislazione duratura contro il finanziamento dell’aborto e a favore dell’obiezione di coscienza”.
“La nostra Nazione è a un crocevia. Le politiche adottate nella riforma sanitaria avranno impatto sulle persone sane e su quelle malate negli anni a venire. Nessuno dei progetti attuali introduce politiche contro il finanziamento dell’aborto o la copertura assicurativa obbligatoria per i servizi abortivi e nessuno protegge completamente il diritto all’obiezione di coscienza”, avvertono i Vescovi.