India: i religiosi studiano i mezzi di comunicazione cattolici

Per promuovere la diffusione della Buona Novella nella società

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ROMA, lunedì, 2 novembre 2009 (ZENIT.org).- Al giorno d’oggi i mezzi di comunicazione sono una parte importante della vita, e per questo motivo i religiosi non possono esimersi dal conoscerli e usarli nella loro missione.

Lo afferma l’associazione caritativa internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), che per questa ragione promuove una formazione supplementare in mezzi di comunicazione cattolici per religiosi, sacerdoti e seminaristi.

“Giornali, riviste, televisione, radio e, in modo crescente, Internet: tutto questo fa parte della nostra vita quotidiana e conforma la nostra visione del mondo”, ricorda l’associazione in un comunicato inviato a ZENIT.

“Per questo – sottolinea – è tanto importante che la Chiesa cattolica vi sia presente”.

Grazie ai mezzi di comunicazione, aggiunge ACS, “la Chiesa penetra nello spazio vitale delle persone, che forse in modo consapevole, ma anche per caso, iniziano a interessarsi al suo messaggio o desiderano stringere i propri rapporti con lei”.

Perché la Buona Novella sia ascoltata nei media moderni, ad ogni modo, c’è bisogno di “professionisti” che da un lato “comprendano la dottrina e gli obiettivi della Chiesa”, dall’altro “dispongano anche di conoscenze specifiche per poter lavorare con tali media”.

In India, non lontano da Nuova Delhi, la Chiesa gestisce un centro a Vaishali (nel distretto di Ghaziabad) in cui viene offerta una formazione supplementare nei vari ambiti giornalistici a giovani religiosi, sacerdoti e seminaristi. L’Istituto di Comunicazione NISCORT (National Institute of Social Communications, Research and Training) collabora da vicino con varie università e rilascia titoli autorizzati, come lauree in Giornalismo Scritto o Radiofonico o diplomi in Giornalismo e Comunicazioni di Massa.

Allo stesso modo, offre seminari su vari temi, come le più moderne tecniche di comunicazione (blog, chat, podcasting, conferenze audiovisive via Skype), sempre con l’obiettivo di diffondere il Vangelo il più possibile.

Vengono anche affrontati argomenti particolarmente attuali e problematici, come il fanatismo, il fondamentalismo e il terrorismo collegati alla religione, “temi che, alla luce dei brutali attacchi contro i cristiani registrati in India negli ultimi tempi, non rivestono un interesse puramente teorico, perché sono in gioco vite umane”.

Secondo i rappresentanti ecclesiali dell’India, in molti casi i mezzi di comunicazione hanno contribuito ad accentuare le tensioni con il loro modo di informare.

In questo contesto, serve una “sensibilità speciale” perché le nuove tecnologie, come ha spiegato Benedetto XVI nel suo Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, possano mettere a frutto il proprio “straordinario potenziale” per “favorire la comprensione e la solidarietà umana”.

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ZENIT Staff

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